“Ascoltare il battito del feto diventi obbligatorio per chi vuole abortire”: la petizione shock diffusa dal VI municipio di Roma

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Obbligare le donne che vogliono abortire ad ascoltare il battito del cuore del feto: è il contenuto shock della petizione di una associazione anti abortista che il VI municipio, l’unico a guida centrodestra, ha rilanciato sulla sua pagina Facebook.

Con tanto di orari per andare a firmare presso la sede istituzionale in viale Duilio Cambellotti.

La proposta di legge di iniziativa popolare si chiama “Un cuore che batte” e si propone di introdurre nella legge 194 che regola l’interruzione volontaria di gravidanza questo comma: «Il medico che effettua la visita che precede l’interruzione volontaria di gravidanza ai sensi della presente legge è obbligato a far vedere, tramite esami strumentali, alla donna intenzionata ad abortire il nascituro che porta nel grembo e a farle ascoltare il battito cardiaco dello stesso».

La legge 194 prevede l’attivazione di misure a sostegno della donna affinché non si senta costretta ad abortire (ad esempio per mancanza o scarsità di reddito), ma di certo non contempla metodi che puntino a far sentire in colpa la donna.

Il fatto che un’associazione dichiaratamente contro l’aborto come “Ora et labora in difesa della vita” faccia una simile proposta non sorprende.

D’altronde sul loro sito, pochi mesi fa ricordavano che «l’8 settembre, Natività della Beata Vergine Maria, Madre di Dio, si terrà la seconda giornata mondiale contro l’aborto, istituita l’anno scorso dal comitato Liberi in Veritate».

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Il punto però è che il VI municipio questa iniziativa l’ha fatta sua al punto di sponsorizzarla sulla sua pagina Facebook scrivendo: «Si comunica ai cittadini che è in corso una raccolta di firme per la proposta di legge di iniziativa popolare “Un cuore che Batte”. Gli interessati potranno recarsi presso il Municipio Roma VI delle Torri al primo piano, stanza 23 il lunedì e il mercoledì dalle ore 9,00 alle ore 12,00».

Il link che compare nel post rimanda a una pagina del sito del Comune di Roma dove si trova l’aberrante locandina con il comma di legge che si propone di aggiungere alla 194. Corredata tra l’altro da una foto di una donna durante una visita e dalla scritta “Con la tua firma potrai salvare tanti bambini”.
Sotto al post su Facebook, Alberto ha protestato indignato: «Cioè un sito istituzionale che sponsorizza una raccolta firme di iniziativa popolare! Ma siete impazziti? Ci sono decine e decine di proposte di iniziativa popolare, raccolte firme, petizioni e chi più ne ha più ne metta e non sono mai state pubblicizzate da un sito istituzionale!». Francesca chiede: «Ma è uno scherzo?». La risposta però la conosce già: purtroppo non è uno scherzo.

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