Coldplay, Blanco, Maneskin: stretta sui bagarini digitali dei concerti. Casalinghe e studenti nel mirino di Gdf e AgCom. “Prezzi folli”

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ROMA – C’è lo studente universitario dalla seconda vita. Tra un corso e un esame, si dedica con slancio al bagarinaggio digitale. Compra decine, centinaia di biglietti a prezzi normali. Poi li rivende, con ricariche folli, via Internet.

Così, grazie ai facili guadagni, questo semplice studente – a 20 anni – può permettersi il cellulare più costoso; il motorino nuovo; la vacanza dei sogni.

C’è la casalinga romana che paga il mutuo speculando sui concerti del 2022 (Maneskin, Vasco Rossi, Andrea Bocelli, Blink 182, Bruce Springsteen, Elton John) e del 2023 (Coldplay, Madonna, Vasco Rossi, Peter Gabriel, Red Hot Chili Peppers). E così fanno anche il commerciante di Venezia, il dipendente comunale, in Piemonte, il disoccupato in Sicilia.

Il caso Viagogo

Ventisei insospettabili sono finiti ora nel mirino della Guardia di Finanza, allertata dal Garante per le Comunicazioni (l’AgCom). Due sono in Emilia, uno a Torino, due in Veneto, un altro nelle Marche, tre in Calabria. Poi ce ne sono a Roma, in Campania, in Sicilia. Ovunque, insomma.

Tra il 2022 e il 2023, questi bagarini della porta accanto hanno comprato 15 mila biglietti per 278 concerti, che poi hanno rivenduto con prezzi maggiorati fino a 10 volte. In questo modo, hanno fatturato – illecitamente – oltre 2,5 milioni di euro.

Ma adesso la festa potrebbe essere finita perché finanzieri e AgCom – insieme – assestano un importante colpo all’odioso fenomeno del bagarinaggio online.

Il vincolo dei 4 ingressi

Da tempo il Garante avvista il problema del bagarinaggio. Per questo – nel 2022 e di nuovo nel 2023 – multa Viagogo, una specie di supermercato digitale che offre biglietti per i concerti a prezzi maggiorati.

Il problema del Garante, però, è ricostruire tutti i passaggi del bagarinaggio digitale e individuare i “vampiri” che – anche attraverso Viagogo – fanno la cresta sui biglietti. 

Così i Finanzieri del Nucleo Speciale Beni e Servizi bussano alla porta delle tre principali piattaforme legali che vendono biglietti via Internet, in teoria con il vincolo di 4 ingressi per persona: sono TicketOne, Ticketmaster e Vivaticket. Piattaforme che hanno collaborato a pieno con la Finanza.

I falsi profili

Così i Finanzieri capiscono come lo studente, la casalinga, il commerciante, il disoccupato si procurano decine, centinaia di biglietti. Due gli strumenti che usano.

I “vampiri” si iscrivono intanto alle piattaforme legali –  come TicketOne e le altre – con nomi e codici fiscali falsi, con i nostri nomi e i nostri codici fiscali (trafugati), con i dati di persone straniere, addirittura con quelli di persone morte.

Alle fine i finanzieri individuano 158 profili falsi riconducibili ai 26 bagarini digitali che, con questa strategia, aggirano il tetto di 4 biglietti per evento imposto alle persone normali.  

Altre volte sono stati tabaccai disonesti a rifornire una stessa persona di tanti ingressi. Uno ne ha garantiti 800 a un solo bagarino, un altro 900.

E così – tra profili falsi e compiacenza di qualche tabaccaio – un singolo bagarino riesce a mettere le mani, ad esempio, anche su 1350 biglietti (sia pure per diversi concerti).

BLANCO A MILANO

Carte di credito estere

A questo punto, i 26 bagarini iniziano a vendere i biglietti a prezzi dopati. A volte li consegnano di persona incassando il denaro in contanti. Molto più spesso spediscono l’ingresso (via posta, via email) e ricevono i soldi su PayPal, sulle PostePay, addirittura su carte di credito emesse all’estero. Tutto pur di aggirare i controlli del Fisco.

Adesso però i finanzieri li hanno identificati raccogliendo prove lampanti della loro condotta. Due persone, che hanno ricevuto a casa la visita delle Fiamme Gialle, hanno ammesso le loro responsabilità. Tutte queste persone saranno multate dal Garante per le Comunicazioni (l’AgCom) fino a 150 mila euro.

Su ogni euro incassato, inoltre, dovranno pagare le tasse. Infine la Finanza segnalerà le persone delle 26 che – a suo parere –sono parte di organizzazioni criminali. Altre decine di posizioni infine sono all’esame dei finanzieri, in aggiunta ai 26. 

Le norme

Per sconfiggere definitivamente il bagarinaggio, serve una stretta alle regole e alle norme. Le piattaforme legali dovrebbero perfezionare ulteriormente i loro software perché mettano fuori gioco i profili falsi dei bagarini.

Le norme anti-bagarinaggio del 2017 e le circolari dell’Agenzia delle Entrate (del 2019) già adesso stabiliscono che gli steward verifichino il nome della persona pronta a entrare al concerto.

La persona dovrebbe mostrare il biglietto e il documento di identità. Se il nome sul biglietto non coincide con quello del documento, l’ingresso andrebbe negato e il ticket, distrutto.

Nella realtà, i controlli degli steward sono molto rari, soprattutto quando decine di migliaia di persone premono ai tornelli dello stadio per entrare. Invece i controlli andrebbero fatti.

In qualche caso, i bagarini si premurano di fare il cambio nominativo sul biglietti in modo da metterli in regola. Le piattaforme legali incassano da 2,5 euro a 4 euro, ad ogni cambio del nominativo.

 Il presidente

Dice il presidente dell’AgCom, Giacomo Lasorella: “L’azione congiunta del Garante e della Guardia di Finanza, attraverso operazioni di vigilanza mirata come questa e monitoraggi sistematici ad ampio raggio risulta fondamentale”

“In questo modo, possiamo intercettare, reprimere e sanzionare tempestivamente la messa in atto delle condotte illecite, garantendo trasparenza al mercato e tutela al cittadino consumatore”.

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