Colpo a Kaliningrad: un sabotaggio ucraino manda in fiamme la nave russa ancorata nel mar Baltico

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Kramatorsk. Il network di sabotatori dell’intelligence militare ucraina nel Nord della Russia – che opera molto lontano dai confini nazionali – ha colpito di nuovo e questa volta ha danneggiato la nave missilistica russa “Serpukhov” alla fonda in un porto di Kaliningrad, quindi nella piccola exclave territoriale controllata da Mosca che affaccia sul Mar Baltico.

Ieri sera il canale Telegram dei servizi militari dell’Ucraina (conosciuto anche con la sigla Gur) ha pubblicato un video che mostra l’inizio di un incendio dentro alla sala macchine della nave russa, datato sette aprile, e anche uno schema della costruzione della nave – utilizzato per individuare il punto migliore per far partire l’incendio a bordo. A domanda diretta di Repubblica sull’operazione in territorio russo, il portavoce dell’intelligence Andriy Yusov risponde che non c’è un commento ufficiale. “Non possiamo confermare oppure negare, possiamo soltanto confermare che l’incendio sulla nave c’è stato. È probabile che la nave sarebbe stata presto spostata nel Mar Nero, considerate le perdite recenti della flotta russa”. È la consueta linea del Gur: dare notizia del sabotaggio in modo che tutti sappiano di chi è la responsabilità e massimizzare l’effetto psicologico, ma senza fornire una rivendicazione ufficiale.

Secondo l’intelligence militare, l’incendio ha distrutto completamente il sistema di comunicazione e di automazione della nave, che fa parte delle unità russe che possono lanciare missili da crociera sulle città dell’Ucraina mentre sono in navigazione nel Mar Nero. La Serpukhov porta otto missili ma adesso, secondo il portavoce della Marina ucraina, Dmytro Pletenchuk, sarà costretta a stare ferma per un lungo periodo perché le riparazioni sono rese più difficili dalle sanzioni internazionali.

Il Gur e in generale tutte le forze militari dell’Ucraina hanno preso di mira le navi russe in navigazione nel Mar Nero e alla fonda nei porti della Crimea e hanno intrapreso una campagna di rara efficacia per costringerle a tenersi lontane dalla costa. È un successo che spicca, perché per il resto lo scenario militare per Kiev non è per nulla buono. Le truppe russe sfruttano il blocco degli aiuti da parte degli Stati Uniti cominciato all’inizio di dicembre – che sta lasciando i soldati ucraini senza proiettili d’artiglieria e senza difese missilistiche – per bombardare le città e avanzare nel Donbass, sebbene per adesso soltanto di pochi chilometri.

La campagna contro le navi nel Mar Nero è stata fatta per lo più con missili e droni navali. Ma questo incendio nel Baltico è un sabotaggio a bordo e fa parte di una categoria di operazioni a parte. Un infiltrato è salito sulla Serpukhov, ha appiccato l’incendio, ha girato il video e lo ha mandato all’intelligence militare ucraina da centinaia di chilometri di distanza. Negli anni scorsi, sabotatori del Gur erano riusciti a entrare in due basi dell’aeronautica nella regione di Pskov – di nuovo, molto in profondità in territorio russo – e a filmare la distruzione di elicotteri e aerei da guerra russi.

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