Csm, eletta Maria Tiziana Balduini. Le donne a Palazzo dei marescialli salgono a sette, prima volta nella storia

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Il Csm si colora di rosa. Per la prima volta ci saranno sette consigliere donna a fronte di 9 colleghi. Mentre tutti i laici – otto compreso il vice presidente David Ermini – sono uomini eletti dal Parlamento. Non solo. Il primato al femminile spetta a Magistratura indipendente, la corrente più conservatrice della magistratura. Che, su quattro consiglieri, conterà da oggi ben tre donne che “stringeranno d’assedio” l’unico collega maschio, il napoletano Antonio D’Amato. 

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È questo il risultato clamoroso delle elezioni suppletive che si sono tenute tra lunedì e martedì per sostituire il dimissionario di Unicost Marco Mancinetti, oggetto di un’azione disciplinare per il caso Palamara. Ha vinto Maria Tiziana Balduini, presidente di sezione al tribunale di Roma, toga di Magistratura indipendente, con 2.086 voti. La segue Luca Minniti, giudice a Firenze, che correva per la sinistra di Area, con 1.637. Al terzo posto Mario Cigna, presidente di sezione al tribunale di Lecce, candidato di Unicost, con 1.011 consensi. Ultimo Marco D’Orazi, giudice a Bologna, con 526. Certo, per Balduini, come osserva qualche analista, potrebbe aver giovato l’ampia audience del grande palazzo di giustizia della capitale rispetto a quello di Firenze dove correva Minniti.

Brutta notizia invece sul fronte dei votanti, fermi a 5.710, su oltre 9mila magistrati italiani. Il segno di una disaffezione? Forse solo stanchezza per la terza elezione per sostituire componenti del Csm costretti alle dimissioni per via del caso Palamara. Le prime due coprirono rispettivamente i giudici e i pm mancanti. L’ultima un’altro togato. Per il rinnovo complessivo del Csm si voterà nel luglio del 2022. 

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Ma torniamo alla questione “toghe rosa”. Magistratura indipendente, molto più delle altre correnti, vede in primo piano le donne. Al Csm, con Balduini, ci sono già Loredana Micciché, che arriva dalla Cassazione, e Maria Paola Braggion, giudice a Milano. Ma è donna anche la segretaria della corrente, Paola D’Ovidio. E un’altra toga di Mi, Margherita Cassano, è stata nominata dal Csm come presidente aggiunta della Cassazione. Per fare un paragone con la politica, dove l’unica segretaria di un partito è Giorgia Meloni al vertice di Fratelli d’Italia, sembra quasi che la destra batta la sinistra sugli incarichi prestigiosi che una donna può raggiungere.

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