Da sordo a poliglotta grazie all’impianto cocleare: la storia del 17enne Matteo, operato all’ospedale di circolo di Varese

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Nato sordo, oggi è un diciassettenne che non solo sente benissimo, ma parla fluentemente italiano, francese e inglese, come dimostra il Cambridge First Certificate appena conseguito: la vita di Matteo (il nome è di fantasia) è cambiata quando all’età di tre anni è stato sottoposto all’intervento per impianto cocleare dall’équipe dell’Audiovestibologia dell’Ospedale di circolo di Varese.

Il bambino è stato operato più tardi rispetto a quanto avviene di solito in casi simili: “Normalmente l’impianto si mette ai lattanti, ma la famiglia di Matteo abitava in un’altra regione e si è rivolta a Varese quando il bimbo aveva già tre anni – spiega Eliana Cristofari, responsabile dell’Audiovestibologia – Questo però non ha compromesso il suo percorso, che si è svolto senza particolari sostegni e senza una logopedia prolungata”.

L’impianto cocleare gli ha dato un supporto fondamentale, però “Matteo ha fatto tutto il resto grazie alla sua intelligenza, al suo entusiasmo, alla sua curiosità e al supporto della sua famiglia, che è giustamente molto fiera di lui – prosegue Cristofari – I suoi traguardi, di cui siamo orgogliosi, rappresentano un successo anche per noi e per tutti i pazienti che si affidano all’Audiovestibologia varesina”.

Matteo è solo uno dei quasi mille pazienti che a Varese si sono sottoposti in tenera età all’intervento di impianto cocleare, su un totale di oltre duemila impianti effettuati: un’altra giovanissima paziente è Sara, la bambina nata con sordità profonda congenita bilaterale che lo scorso settembre ha partecipato con Aguav (Associazione genitori e utenti Audiovestibologia Varese) all’ExpoAid di Rimini e lì ha incontrato la premier Giorgia Meloni, invitandola a visitare il reparto dell’Ospedale di circolo grazie al quale oggi sente e frequenta la scuola. “La tecnologia e la scienza oggi danno la possibilità di superare la sordità e di permettere a chi nasce sordo non solo di sentire – sottolinea Eliana Cristofari – ma anche di avere tutto quello che l’udito comporta: la possibilità di parlare, anche in lingue straniere, ma soprattutto di vivere una vita piena e completa come quella di chiunque”.

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