È morta la scrittrice inglese A.S. Byatt, autrice di “Possessione”

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Nel 1990 per Possessione, che resta il suo romanzo più famoso, aveva vinto il Booker Prize. È morta all’età di 87 anni la scrittrice e critica letteraria britannica A.S. Byatt. Lo ha confermato la sua casa editrice, Chatto & Windus, aggiungendo che si è spenta serenamente a casa circondata dalla sua famiglia. Famiglia che torna come uno dei temi costanti della sua narrativa, al quale si aggiungono poi elementi mitologici e simbolici che diventano centrali in molti suoi romanzi.

Nata Antonia Susan Drabble (Byatt era il cognome del primo marito, l’economista Ian Byatt sposato nel 1959) nel 1936, Byatt è cresciuta a Sheffield e York, prima di studiare inglese a Cambridge, a Philadelphia e a Oxford. Ha iniziato a insegnare all’University College di Londra nel 1962, pubblicando il suo primo romanzo, Shadows of a Sun, due anni dopo. Le complicate relazioni familiari che si ritrovano in gran parte della sua narrativa erano già presenti in questa storia di una figlia che fugge da un padre dominatore. Come pure nel suo secondo romanzo, The Game, che descrive un tragico rapporto fra sorelle rivali che seguì nel 1967, apparso due anni dopo che sua sorella, la scrittrice Margaret Drabble, aveva pubblicato il proprio romanzo su un tema simile.
Studiosa della letteratura romantica e vittoriana, A.S Byatt, è stata autrice di romanzi complessi e acclamati dalla critica. Dal 1983 ha abbandonato l’insegnamento per dedicarsi interamente all’attività letteraria e saggistica. Del 1978 è La vergine nel giardino, primo volume di una quadrilogia con protagonisti i membri di una famiglia medio-borghese dello Yorkshire, i Potter, in particolare Frederica Potter, una ragazza che studia a Cambridge in un’epoca in cui le donne costituiscono ancora una esigua minoranza nelle università, con forti riferimenti a D. H. Lawrence.

La storia prosegue con Natura morta (1985), che ha vinto il PEN/Macmillan Silver Pen Award e con cui si apre la fase più sperimentale di Byatt, e La torre di Babele (1996). Il quarto e ultimo romanzo della quadrilogia, che inizia descrivendo la Gran Bretagna a metà degli anni Cinquanta e il clima culturale di quel periodo, è Una donna che fischia (2002).

In realtà è a metà di questa quadrilogia che possiamo collocare Possessione, il suo romanzo più famoso, thriller letterario che ha incontrato il plauso della critica e con il quale l’autrice ha vinto nel 1900 il Booker Prize. Il romanzo, divenuto bestseller sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti, tradotto in più di 30 lingue e da cui nel 2002 è stato tratto un film con Gwyneth Paltrow, segue due accademici che si innamorano l’uno dell’altro mentre indagano sulla misteriosa relazione tra due poeti vittoriani immaginari.

“Il segreto, ho visto, è che se racconti una storia forte, puoi includere qualsiasi altra cosa tu abbia bisogno di includere. Così ho iniziato a inventare un giallo come quelli che leggevo nella mia infanzia”, ha detto in seguito la scrittrice, ricordando come la lettura de Il nome della rosa di Umberto Eco abbia modificato la sua idea originaria di romanzo sperimentale.

Tra le altre sue opere, tutte pubblicate in Italia da Einaudi, ricordiamo: Angeli e insetti; Il genio nell’occhio d’usignolo; Le storie di Matisse; La Cosa nella foresta; Il libro dei bambini; Ragnarök e Pavone e rampicante.

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