Eurovita, in arrivo l’intervento di banche e assicurazioni. Salvi i risparmi dei clienti

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MILANO – Mancano le ultime delibere, ma la prima soluzione di sistema mai orchestrata in Italia per salvare un gruppo assicurativo arriverà a ore. E i 353 mila clienti di Eurovita, che è in crisi di liquidità da mesi e ha subito il commissariamento e il blocco dei riscatti su un portafoglio da circa un miliardo di euro di polizze, non dovrebbero perdere neanche un euro.
 

L’attesa di cinque mesi, dunque, dovrebbe valere la pena, perché 5 grandi gruppi assicurativi e 29 banche distributrici di quei prodotti (di cui le maggiori sei Intesa Sanpaolo, Banco Bpm, Bper, Mps, Crédit Agricole, Mediobanca, saranno anche finanziatrici), pungolati dalle autorità di vigilanza Ivass e Bankitalia sono riuscite a trovare una linea comune per scongiurare, oltre alle perdite dei risparmiatori, anche un intervento del denaro pubblico che non si era potuto escludere nelle settimane passate.

Come funziona il salvataggio

Lo schema dell’operazione prevede che i cinque gruppi assicurativi più grandi in Italia, ovvero Generali, Intesa Vita, Poste Vita, Unipol e Allianz, mettano sul piatto circa mezzo miliardo di euro per farsi carico delle attività assicurative del gruppo che fino a un anno fa faceva capo al fondo di private equity Cinven, e dal 29 marzo è stato posto in amministrazione straordinaria per decreto. Cinven è uscita di scena, dopo avere rilevato la compagnia per 400 milioni – e avere iniettato altri 100 milioni a fondo perduto per coprire l’ammanco tra la polizza venduta e il valore dei titoli di stato acquistati a garanzia.
 

L’Ivass che vigila sulle assicurazioni aveva nominato come commissario Alessandro Santoliquido (che in passato si era già occupato di assicurazioni nella consulenza di Bcg e poi ai vertici di Amissima) per gestire questa delicata fase di transizione che dovrebbe sfociare nell’annuncio ufficiale dell’operazione, atteso giovedì o al più tardi venerdì, data ultima fissata dall’Ivass quando sancì il blocco dei riscatti da parte dei 353 mila clienti di Eurovita entrati nel panico. Quel divieto a chiedere il rimborso scade il 30 giugno: anche se per ragioni burocratiche potrebbe servire ancora qualche mese per “liberare” le somme investite nella compagnia in crisi.

Le condizioni per i sottoscrittori

Per gli assicurati nulla cambia, dopo la paura e il temporaneo congelamento delle polizze. Da luglio si troveranno a passare sotto l’egida delle 5 più solide assicurazioni italiane, che si intesteranno quote proporzionali del portafoglio Eurovita: il loro capitale investito, insieme a tutte le altre condizioni della polizza, resterà immutato. Per i clienti che volessero, per esigenze di liquidità o altro, riscattare le polizze finite nel mirino, saranno le 29 banche distributrici di quei prodotti – coordinate dall’advisor Vitale – a garantire di portare i titoli di stato sottostanti a scadenza. E le sei banche “maggiori” interverranno anche come finanziatrici, con una quota stimata intorno al miliardo di euro su una linea di credito dedicata di qualche miliardo di euro, per erogare quella liquidità necessaria agli istituti più piccoli per garantire il riscatto anticipato anche di quote massicce delle polizze ex Eurovita. Le banche stesse porteranno a termine quei contratti, ottenendone il rimborso quando scadranno le obbligazioni sottostanti che le garantiscono.

Il precedente europeo

La parabola di Eurovita, secondo fonti finanziarie al lavoro sul dossier, ha aperto le porte anche a livello europeo per assicurare il capitale dei sottoscrittori di polizze vita, così come sono assicurati i depositi bancari fino a un certo limite. Una soluzione innovativa, che a livello legislativo non era mai stata affrontata prima. I guai dell’assicurazione commissariata sono legati al repentino aumento dei tassi Bce, fermi da anni a livelli bassissimi, e che quando sono saliti di 400 punti base in 11 mesi hanno fatto perdere valore alle obbligazioni governative sottostanti, erodendo i livelli minimi di capitale richiesti dalla vigilanza a Eurovita. Quei bond, però, sono tutti di elevato rating, e salvo colpi di scena alla scadenza saranno rimborsati integralmente.

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