Firenze, Di Caprio agli Uffizi per vedere il quadro dell’artista di cui porta il nome

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L’alert suona su Facebook: “Ok sono a Palazzo Vecchio con Leonardo Di Caprio. A due metri di me. Sto per svenire”. Sono le guide turistiche a scriverlo per prime, i loro radar sono sempre i più attenti alle epifanie hollywoodiane in città. E in effetti non è un’allucinazione dovuta al gran caldo. L’attore star del cinema protagonista di “Titanic”, “Departed” e dell’ultimo capolavoro “Dont’Look Up” è davvero in vacanza a Firenze con alcuni familiari, tra cui il padre di lui. Molto ben camuffato con cappellino e abiti da turista, racconta chi lo ha visto. Non si è perso la visita a Palazzo Vecchio, con Dario Nardella a fare da Cicerone. Il sindaco lo ha accompagnato nel Salone dei Cinquecento soffermandosi sul sistema delle capriate, poi nello studiolo di Francesco I e nella sala di Clemente VII dove ha firmato il libro d’onore: “Grazie per questa incredibile esperienza” ha scritto. E poi agli Uffizi, accolto dal direttore Eike Schmidt.

Origini italiane, Di Caprio non è solo tra gli attori americani più famosi ma è anche un volto molto influente per le sue battaglie politiche per l’ambiente e per il clima. Con Firenze peraltro l’attore ha un legame particolare: sua madre Irmelin stava ammirando un dipinto di Leonardo da Vinci agli Uffizi di Firenze quando il piccolo Leo scalciò per la prima volta nella pancia. «Mio padre George pensò che fosse un segno, forse anche perchè DiCaprio non suona molto diversamente da Da Vinci. Ecco come scelsero il mio nome» ha ricordato una volta l’attore.

E proprio davanti a quel dipinto, L’Annunciazione, Di Caprio si è soffermato a lungo durante la sua visita agli Uffizi. Dove è arrivato a metà pomeriggio, ospite quasi inatteso (l’avviso della sua visita è sopraggiunto da Palazzo Vecchio pochi minuti prima che l’attore si presentasse alla galleria) e si è trattenuto per due ore. In mezzo agli altri turisti, con i familiari,   il direttore Heike Schmidt a fare da Cicerone. La galleria non è stata aperta appositamente per lui, fuori orario, come di solito accade in occasione delle visite di star o vip. Di Caprio ha preferito l’orario canonico, e sì trattenuto nel museo fino alla chiusura. Cappellino, pantaloni corti, scarpe da ginnastica, tantissime domande a Schmidt, l’attore si è fermato soprattutto ad ammirare La Minerva e il Centauro di Botticelli, La Maestà di Giotto, i ritratti di Raffaello. Davanti a quelle opere, Di Caprio (che visitava per la prima volta il museo fiorentino) non si è risparmiato in selfie, ma non ha permesso che altri lo fotografassero. 

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