Gas, le bollette di dicembre in calo del 6,7% grazie all’autunno “caldo”

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ROMA – Bollette del gas naturale: l’ultimo aggiornamento prima del passaggio “obbligatorio” al mercato libero porta una buona notizia per i consumatori. Le tariffe per il mese di dicembre sono in calo del 6,7%. Questo è dovuto fondamentalmente per due ragioni: le temperature sopra le medie delle ultime settimane hanno contribuito al calo della domanda di materia prima, a cui si aggiunge il fatto che un autunno complessivamente mite hanno permesso di mantenere il livello di riempimento degli stoccaggi oltre il 90%.

In calo i prezzi sui mercati finanziari

Risultato? Le quotazioni del gas naturale sui mercati all’ingrosso, sia in Italia che a livello europeo, sono scese per tutto il mese di dicembre, tornando ai livelli di due anni fa, poco sopra i 31 euro al megawattora.

Come detto, si tratta dell’ultimo aggiornamento dell’Arera (Autorità che regola i settori delle reti, energia e ambiente). Da gennaio, l’aggiornamento mensile delle tariffe del gas riguarderà soltanto i consumatori “fragili”: in pratica, coloro che hanno superato i 75 anni di età, hanno problemi di salute o si trovano in condizioni di difficoltà economica.

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Torna l’Iva al 22 per cento

Non sarà l’unica novità per le bollette del gas con il passaggio all’anno nuovo. Con il 31 dicembre sono terminati gli aiuti stanziati dal governo Meloni, che aveva confermato un precedente provvedimento dell’esecutivo guidato da Mario Draghi. In particolare, finisce il periodo di “sterilizzazione” dell’Iva che grava sulla bolletta: era stata ridotta al 5 per cento, mentre con l’anno nuovo torna all’aliquota originaria pari al 22%.

Per il momento, i calcoli della bolletta per il mese di dicembre vengono ancora fatti con l’Iva al 5 per cento. Anche per questo, grazie all’ultimo aggiornamento, nel corso dell’ultimo anno la spesa per il gas della famiglia tipo è scesa del 29,9% rispetto ai dodici mesi precedenti per un costo medio di 1.307 euro.

bero avviene in un momento in cui i prezzi del gas naturale sembrano aver esaurita la fase discendente, sia al punto di scambio italiano Psv sia al Ttf olandese (punto di riferimento per il mercato europeo). Le quotazioni hanno cominciato a scendere alla fine di ottobre – con un massimo a 53 euro – per poi toccare un minimo martedì scorso appena sopra u 31 euro. Ieri, la notizie della perturbazione artica che sta colpendo il nord e centro Europa ha fatto rimbalzare decisamente i prezzi, cone le quotazioni che hanno guadagnato oltre 8 punti percentuali.

L’ondata di freddo in arrivo

Secondo gli analisti del settore, i prossimi due mesi saranno decisivi per capire la tenuta del sistema energetico costruito dall’Unione europea a tutela dei consumatori e della sicurezza degli approvvigionamenti. In particolare, dopo la decisione di Bruxelles di chiudere i rapporti commerciali con la Russia, che negli ultimi anni ha garantito quasi la metà del fabbisogno di gas in Europa, a prezzi convenienti.

L’invasione dell’Ucraina ha costretto i Paesi Ue a trovare fornitori alternativi, portando a un rialzo dei prezzi. Dopo un anno di quotazioni record (con punte oltre 300 euro al megawattora) il mercato ha trovato una nuova stabilità che anche in Italia ora verrà messa alla prova dall’ondata di freddo in arrivo.

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