Gioventù Nazionale: campi estivi paramilitari e mito nazi-fascista. Chi sono i militanti meloniani omaggiati dal Tg1

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“Il futuro passa dal ricordo della storia”. Sono le parole usate dagli eredi del Fronte della Gioventù che l’altro giorno, alla fine della marcia “patriottica” tra i viali del Verano a Roma magnificata dal Tg1 meloniano, hanno consegnato una bandiera italiana ai “bambini presenti”.

Mentre la solennità dell’’Inno di Mameli faceva alzare anche qualche timido braccio nel gruppo – siamo lontani dall’esuberanza neofascista e militare modello Acca Larentia, ma insomma -, i 300 militanti di Gioventù Nazionale si preparavano a godersi la “copertura” mediatica offerta dal primo telegiornale del servizio pubblico.

Ma chi sono i baby patrioti che hanno sfilato in corteo in omaggio a “tutti gli eroi italiani” ? E, visto che la passeggiata al cimitero aveva una valenza storica, quali sono i riferimenti “storici” e i miti cari all’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia? Dietro la retorica dei “visionari del risorgimento”, dei “ragazzi degli anni di piombo”, delle “vittime del terrore”, dei “patrioti delle grandi guerre”, c’è anche altro. Nomi e fatti a cui ovviamente il Tg1 non ha fatto il minimo cenno nel controverso servizio che ha scatenato le ire del Pd e che ha portato l’ad Rai Roberto Sergio a chiedere una relazione al direttore Gian Marco Chiocci.

Generazione Fenix

Parliamo del volto meno istituzionale di Gioventù Nazionale: non quello di governo, ma quello di “lotta”. E’ il lato B dell’organizzazione. Quello più comunitario e identitario. Che, tra nostalgie del Ventennio, raduni suprematisti e esaltazione di gerarchi nazisti, stonerebbe se raccontato in un telegiornale seguito da milioni di telespettatori. Li chiamano “generazione Fenix”. Dal nome della kermesse politica (giunta la scorsa estate alla quarta edizione) che ormai fa concorrenza alla sorella più grande Atreju, nuovo palcoscenico per i big del partito e gli intellettuali d’area.

I giovani meloniani e la storia, dunque. Non solo la celebrazione di Italo Balbo – quadrumviro della marcia su Roma -, di D’Annunzio, di Ettore Muti, di Antonio Locatelli e a tanti altri eroi del fascismo. Di più. Il 31 marzo 2021 Gioventù Nazionale Verona commemora sulla pagina Fb Leon Degrelle, “il figlio di Hitler” al comando delle Waffen SS. “Per tutti coloro che ancora sognano un secolo di cavalieri”, recita il post, con foto, date di nascita e di morte. Da FdI Roma, silenzio.

Quadri e dirigenti del partito che traina il governo sanno bene che i “ragazzi” di GN non sono solo quelle candide felpe azzurre che all’ultima Atreju posavano a mo’ di boy scout sul palco con Giorgia Meloni. Dirigente (e deputato), del resto, è anche il presidente nazionale di GN, Fabio Roscani, classe 1990. Sanno bene, in via della Scrofa, che quando c’è da condividere terreni e brodi di coltura con l’estremissima destra, i baby patrioti non fanno certo storie, anzi.

Il 7 gennaio 2023 Magnete – la house organ di GN – lancia il ricordo di Acca Larentia. Lo fa a modo suo. Con una grande immagine dominata graficamente dal Lebenesrune, la runa scelta da Himmler come simbolo del progetto Lebensborn, organismo delle SS che sosteneva il programma razziale. Il simbolo significava “ariano”, inteso come “uomo biologicamente superiore”.

Ecco il post di GN su Acca Larentia dello scorso anno. “Ecco quanto vale un uomo differente, la promessa di una comunità in marcia da 45 anni” . È il titolo di un pezzo di Salvatore Tuzio, che di Magnete (sottotitolo: “attrazione fatale”) è uno degli animatori e blogger. “Ciò che rende grande una Nazione è conoscere il proprio passato…”. Già. Ma quale passato? Quello della XMas e dei gerarchi e squadristi del fascismo? Quello del boia delle Fosse Ardeatine Erich Priebke e del capo delle SS Heinrich Himmler? Sono questi gli “eroi italiani”?

L’eredità del Fronte della Gioventù

Cinquantamila iscritti, 20 coordinamenti regionali, 100 federazioni provinciali e metropolitane, oltre 30 mila followers su Fb, I e X. Sono i numeri di GN. La palestra che ha raccolto l’eredità del vecchio Fronte della Gioventù nato nel 1971 e voluto da Giorgio Almirante come costola giovanile del suo Msi. Gioventù Nazionale abbraccia Azione studentesca, che vuol dire scuole, licei, università.

Ogni anno organizzano campi estivi chiamati Agoghè ispirati dall’educazione dei giovani Spartani: coraggio, addestramento, prove di forza, patriottismo, incontri dedicati alla lotta al gender e al “pensiero unico”. L’ultima edizione si è tenuta sul lago di Garda a luglio. Ospiti: gli esponenti di FdI più vicini a posizioni e formazioni dell’estrema destra, revisionismi e negazionismi sulla strage di Bologna compresi.

Tra i relatori di Agoghè 2023, ospite fisso di ogni edizione, c’era l’editore di Passaggio al Bosco, Marco Scatarzi (anche animatore del centro sociale di estrema destra fiorentino Casaggì, collegato a GN e a Azione studentesca). Che cos’è Passaggio al Bosco? E’ la casa editrice di riferimento dei giovani meloniani (e più in generale dell’area identitaria giovanile italiana). Pubblica libri apologetici del fascismo, inneggianti al nazionalismo e alla difesa della “razza bianca” (ecco alcuni titoli in catalogo: “L’inganno antirazzista”, “White Guilt – il razzismo contro i bianchi al tempo della società multietnica”; “Il tramonto del mondo bianco”; “Volontà d’impotenza – la cancellazione della civiltà europea”).

Qui, a proposito di suprematismo e razza bianca, occorre ricordare un evento. Un evento a cui i militanti di Gioventù Nazionale parteciparono. A luglio 2022 a Verona va in scena Fortress, il raduno dei neonazisti di Fortezza Europa (dal nome con cui la propaganda del Reich indicava l’Europa sotto il suo dominio). Su un enorme striscione campeggia la scritta “White Lives Matter”. A Verona ci sono centinaia di estremisti neri. Molti provenienti anche dall’estero. Tra lezioni anti “maschio debole”, prove di forza, dibattiti anti migrazionisti, sul palco si esibisce la crème della scena fascio-rock italiana: RDD, Hobbit, Fraction, Ultima Frontiera, Gesta Bellica; quest’ultimo gruppo – che ha dedicato una canzone a Priebke (“Capitano”) – è apprezzato da Andrea Delmastro che ne ha sfoggiato la t-shirt. A Fortress c’era uno stand di Passaggio al Bosco e c’erano i militanti fiorentini e aretini di Gioventù Nazionale.

Chissà se negli uffici del Consiglio nazionale dei giovani (l’organo consultivo a cui è demandata la rappresentanza dei giovani nelle interlocuzione con le istituzioni) sanno delle kermesse nere a cui partecipano i giovani meloniani. GN è tra le organizzazioni-associazioni accreditate. Sul sito spicca il logo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ovvero Giorgia Meloni, nata politicamente nel Fronte della Gioventù. Tutto si tiene, in fondo.

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