Giuseppe Pirola: “Con Velasco Italvolley da oro olimpico, ma Julio deve restare a Busto Arsizio fino al termine della stagione”

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“Con Julio Velasco in panchina l’Italia può vincere alle Olimpiadi: credetemi, l’ho visto allenare da vicino. Ma se c’è una giustizia, se conta ancora lo sport, lui deve rimanere con le sue ragazze fino alla fine della stagione. Non è mai successo che un allenatore di club diventasse ct della nazionale a campionato in corso”.

Giuseppe Pirola è il presidente che ha ingaggiato la leggenda Velasco, per vederla scivolare via dopo sei giornate di campionato. Numero uno della Uyba Busto Arsizio e vice presidente della Lega volley femminile, si occupa di ristrutturazioni aziendali e costruisce impianti di efficientamento energetico. Ha scoperto sul web che l’allenatore scelto con un contratto di due anni con opzione per un terzo dal 1° gennaio sarà solo ct dell’Italia.

Com’è nata l’idea Velasco a Busto Arsizio?

“Lui non ha mai guidato un club femminile, il nostro progetto era quello di farlo tornare ad allenare proprio nel campionato delle donne, per poi arrivare un giorno alla nazionale. C’è stata un’accelerazione improvvisa, non c’è che dire. Il mio desiderio era trovare un grande allenatore, alla fine è stato troppo grande”.

Velasco non allenava dal 2019, eppure è tornato in un club che lotta per la salvezza.

“Cucino con gli ingredienti che ho, ho un budget limitato per una squadra giovane e talentuosa che volevo far tornare, come si dice nel calcio, dalla parte sinistra della classifica. Ci siamo fidati l’uno dell’altro, c’è stata empatia, Julio mi ha chiesto solo che la squadra fosse quella che voleva lui: così giovani promettenti come Frosini, Piva, Carletti hanno scelto noi invece di altri club che le tentavano”.

Poi l’Italia femminile è andata a fondo.

“Chi poteva immaginare che Mazzanti non vincesse l’Europeo? È esploso il totoallenatori, siamo stati sommersi dai messaggi. Il presidente della Fipav Giuseppe Manfredi mi ha telefonato rassicurandomi che Velasco sarebbe rimasto fino alla fine della stagione”.

Poi cosa è successo?

“Ci siamo incontrati una decina di giorni fa, e il presidente mi ha chiesto la disponibilità immediata di Julio, a partire dal primo gennaio. Gli ho risposto che non era possibile, i nostri sponsor sono preoccupati come l’azionista di maggioranza Brera Holdings PLC, quotata al Nasdaq. Non si può non tenere conto di un consorzio che ha aiutato Velasco a entrare nel volley femminile”.

Velasco ct, la Lega volley vota a favore: “Sì al doppio incarico”

È vero che c’è una clausola che perette a Velasco di liberarsi per allenare la nazionale?

“Sì, può andare ad allenare altre nazionali, ma rimanendo anche alla Uyba”.

Come ha reagito quando è arrivato l’annuncio di Velasco ct dal 1° gennaio?

“Senza rabbia, poi il presidente mi ha chiesto scusa dicendo che il club doveva essere informato. Il giorno dopo l’assemblea di Lega mi ha espresso solidarietà, votando a favore del doppio incarico. Per me è un episodio già dimenticato, se mi attacco a queste cose non conduco la nave in porto”.

Velasco, l’allenatore dei due mondi, che sogna un’altra Olimpiade. Il ritratto del nuovo ct della nazionale femminile

Quindi quali saranno le sue mosse?

“Nei prossimi giorni sarò convocato in federazione e chiederò una deroga, per avere ancora Velasco da gennaio a marzo, pure prima se ci salveremo in anticipo. È un amen, lo so che le Olimpiadi sono importanti ma per le nostre ragazze restare in A è come vincere ai Giochi. Questa favola non può finire così”.

Lei l’ha visto da vicino: che Velasco troveranno le azzurre?

“Anche dopo l’annuncio che sarebbe diventato ct ha condotto un allenamento impeccabile. Ci tiene alle sue ragazze. È il più giovane tecnico che io abbia mai avuto: uno studioso, che se trova qualcosa di meglio all’età di 71 anni è pronto subito a cambiare. Per me è in grado di vincere alle Olimpiadi, perché sa come trasformarti nell’immediato”.

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