Lui si fa chiamare l’Elevato. E loro, le truppe del Movimento che ha fondato, lo chiamano da anni così: l’Elevato. Può dunque Beppe Grillo, che per definizione volteggia sulle teste della sua truppa terrena, accettare che il nuovo Statuto del M5S abbia una leadership normale, con criteri ispirati alla democrazia interna, alla contendibilità dei ruoli e ai normali pesi e contrappesi nei poteri di nomina e decisione? Non era una risposta difficile, ma ieri Grillo ha tolto il dubbio ai pochi che potevano coltivarlo: “Conte ha bisogno di me, non io di lui”, ha detto ieri ai parlamentari M5S sospesi nella guerra tra il capo di sempre e il capo in pectore, l’ex presidente del Consiglio…
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