Hollywood, gli attori festeggiano la fine dello sciopero: “Un risultato gigantesco”

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New York – La rabbia nelle conferenze stampa di luglio è stata sostituita dagli abbracci e i pugni stretti in segno di vittoria di adesso. Nel quartier generale di Los Angeles di Sag-Aftra, il sindacato che rappresenta più di 160 mila attori, il clima è euforico. Venerdì l’86 per cento degli iscritti ha approvato l’accordo siglato con gli Studios e le produzioni cinematografiche e televisive. Il pacchetto riconosciuto alla categoria vale un miliardo di dollari l’anno e un cambiamento epocale nei rapporti. Netflix, per esempio, ha riconosciuto il pagamento di più di quaranta milioni di dollari di bonus l’anno agli attori, mentre tutte le produzioni hanno accettato di sostenere in pieno i costi per le acconciature di attori e attrici black, finora messi quasi ai margini quando si trattava di prepararsi in fase di trucco. Ci saranno acconciatori specializzati in tagli etnici.

Hollywood, Fran Drescher e gli altri negoziatori festeggiano. Accordo sul contratto degli attori approvato all’86%

Il board, di cui fanno parte attori come Billy Porter, Jennifer Beals, Sean Astin e Sharon Stone, aveva già dato il via all’intesa raggiunta dopo 118 giorni di sciopero. Il referendum è stato l’ultimo atto che ha chiuso l’agitazione. Anche la controparte, rappresentata dall’Alliance of motion picture and television producers, ha parlato di successo e di “accordo senza precedenti”. Tra i punti chiave dell’intesa ci sono le tutele dall’invasione dell’intelligenza artificiale, uno dei Moloch che a Hollywood temono di più.

Hollywood, accordo tra attori e studios: sciopero finito

Le produzioni dovranno ottenere il consenso informato dagli attori il cui volto verrà replicato dall’intelligenza artificiale nel film a cui l’attore sta lavorando. Non basterà dare una definizione vaga sull’uso. Servirà indicare le scene nei dettagli, anche se il volto dovesse venire utilizzato come sfondo, per esempio comparsa in una scena di folla. L’attore avrà diritto a ridiscutere tutto se il volto verrà usato per un secondo progetto. “Si afferma il principio del consenso un caso alla volta – ha spiegato la presidente del sindacato, Fran Drescher – è un risultato gigantesco per noi”.

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Poi ci sono gli incrementi salariali, che riguardano non le star ma il novantacinque per cento della categoria. La paga oraria aumenta del 7 per cento fin da subito, con un altro 4 per cento previsto a luglio e un altro 3,5 per cento a compimento del primo anno. Per le comparse l’aumento immediato è dell’11 per cento, a cui si aggiungeranno, con le stesse modalità degli attori, il 4 e 3,5 per cento. Sono previsti anche contributi per chi dovrà trasferirsi per lavorare in serie tv fuori sede.

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Nell’accordo è rivista anche la figura di supervisori delle scene di nudo o sesso. In realtà c’erano già da anni, ma adesso la loro presenza sarà obbligatoria. Ballerini a cui verrà chiesto di cantare o cantanti a cui sarà chiesto di ballare verranno pagati interamente per tutte e due le performance e non con la formula del “due per uno”. Essere poliedrici non farà guadagnare la metà, ma il doppio. Un principio che potrebbe fare da scuola in altri settori.

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