Incidenti sul lavoro, operaio perde entrambe le gambe a Sanremo

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Un operaio 60enne di Taggia ha perso entrambe le gambe in un drammatico incidente sul lavoro avvenuto ieri mattina in una nota azienda di smaltimento rifiuti di Sanremo, la Riviera Recuperi dell’ex presidente della Sanremese Calcio e attuale sponsor del Sestri Levante in Serie C Marco Del Gratta, a capo di una delle storiche aziende nel campo del riciclo della provincia di Imperia.

Angelo “Lillo” Agnone, esperto dipendente dell’azienda e volto noto del locale Vespa Club, stava operando su una pressa imballatrice, destinata a compattare rifiuti di carta, cartone e plastica quando, per cause che non sono state chiarite, sarebbe stato risucchiato all’interno del macchinario e probabilmente agganciato dalle guaine metalliche d’imballaggio, dei fili di ferro, che gli hanno tranciato gli arti inferiori. Le urla strazianti dell’uomo hanno attirato i colleghi accorsi in suo soccorso, al momento tutti presenti in azienda. Erano circa le 11 di mattina.

“Non ce lo spieghiamo, non sappiamo cosa abbia fatto Angelo per trovarsi in quella condizione – racconta quasi in lacrime il responsabile dello stabilimento di Valle Armea, Luca Ortu – Sicuramente ha compiuto una manovra inusuale su quella pressa, perché è chiaro da sempre a tutti gli operatori che le operazioni di pulizia o manutenzione devono essere fatte sempre da due persone e con il macchinario rigorosamente spento. Questo per evitare che qualcuno, inavvertitamente, metta in funzione la pressa se qualcuno si trova all’interno per qualsivoglia ragione. Lui era dentro… con la macchina in moto e di questo non ci capacitiamo”.
Agnone, subito dopo l’incidente, dilaniato dai fili di ferro dell’imballaggio, ha avuto la forza di saltare fuori da solo dal macchinario. “In quel momento io mi trovavo poco distante, nella sede dell’Amaie, che dista poche centinaia di metri dalla Riviera Recuperi. Mi hanno subito avvertito e mi sono precipitato in azienda. Al mio arrivo ho visto che gli avevano nel frattempo stretto delle cinghie alle cosce per fermare l’emorragia. Poco dopo sono arrivati i soccorsi, l’elicottero del 118, che è stato fatto atterrare in uno spiazzo poco distante, con a bordo i sanitari che gli hanno prestato le prime cure”.

Angelo Agnone, intubato, è stato elitrasportato al Santa Corona di Pietra Ligure, ma non c’erano le condizioni per salvargli le gambe. Neppure le più avanzate tecniche di microchirurgia sarebbero state in grado di consentire il reimpianto degli arti amputati, che sarebbero stati recuperati all’interno della pressa.
“Questa è una tragedia che colpisce tutti noi – aggiunge Ortu – non solo perché in quel momento praticamente tutti gli operai erano presenti in azienda, ma soprattutto perché Angelo è parte della nostra famiglia, è con noi da almeno 10-15 anni. Ed è stato davvero duro per noi avvertire i famigliari di quanto era successo”.

Angelo, residente a Taggia e originario di Verbicaro, in Calabria, ha moglie e tre figli grandi.
Non si registrano, neppure andando indietro negli anni, incidenti analoghi nell’azienda di via Molini Bianchi, che occupa attualmente 27 dipendenti. “Non è mai successo nulla in questi anni – conclude il responsabile Luca Ortu – sicuramente non di questa gravità e non in quel tipo di macchinario, che ribadisco prevede un modus operandi che garantisce la sicurezza degli operai. Tutti i lavoratori hanno scarpe antinfortunistiche e giubbotti a norma… è più facile che possa accadere un incidente con i mezzi in transito all’interno. E solo teoricamente. Ma incidenti come questo no, davvero non ce lo spieghiamo. E’ assurdo che sia accaduto e non capiamo come sia accaduto”.

Antonello Sangiovanni, sindacalista della Cgil: “Ho saputo delle condizioni del dipendente – dichiara – che purtroppo ha subito l’amputazione delle gambe. E’ un incidente gravissimo, assurdo, si resta sempre provati quando accadono queste disgrazie. Siamo vicini alla famiglia di Angelo e ai colleghi che sono addolorati per questa disgrazia”.

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