Italia-Spagna, Mancini: “E’ bello vivere questa tensione. Immobile? Di solito il più criticato risolve le partite”

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LONDRA – “Vogliamo restare qui fino alla fine e per restarci dobbiamo fare bene anche domani”. Il manifesto di Mancini è chiarissimo, ma la sua missione è soprattutto non banalizzare l’avversario: “Noi favoriti? Speriamo che ci azzecchiate, ma è molto, molto ingiusto che lo stadio non sia a metà tra italiani e spagnoli”.  

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Avverte la tensione del momento? Vi stimola o vi pesa?
“Quando si arriva vicino alla partita la tensione c’è, anche io ne ho. Prima no, perché chiaramente bisogna essere abbastanza freddi per fare meno errori possibili. Ma la tensione è il bello di queste partite”.  

Lei disse che giocare con l’Austria fosse più difficile che giocare col Belgio. Stavolta come colloca la partita?
“Credo che sarà una partita difficile come col Belgio. Hanno un gioco differente, dobbiamo prepararci a una partita non uguale ma con tante difficoltà. Sapevamo che l’Austria era una squadra molto aggressiva che non ti faceva giocare. Domani sarà ugualmente difficile, la Spagna è straordinaria: ora c’è stato un ricambio, con tanti giovani, ma sono bravissimi e con un allenatore molto bravo”. 

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Ci racconta il suo rapporto con Vialli?
“Tra me e Luca c’è un rapporto da molto tempo, è chiaro che è differente, siamo quasi cresciuti insieme. C’è un rapporto che va al di là dell’amicizia, è come avere un fratello, ma capita con tutti quelli che hanno giocato in quella Samp. Ma il rapporto è stato ottimo tra tutti. Poi Luca ormai è anche un po’ anziano, lo ascoltiamo volentieri (ride)”.  

Cosa pensa di Luis Enrique come allenatore? 
“È un allenatore bravissimo, non perché ha vinto la Coppa Campioni col Barça. Tutte le sue squadre giocano bene a calcio, anche la sua Roma. Se un allenatore riesce a far giocare tutte le sue squadre bene dimostra che è un allenatore molto capace”.  

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Leggendo i giornali sembra quasi che siate già alla finale dell’11… 
“Speriamo che per una volta ci azzecchiate. Non sarà così semplice, noi lo sappiamo, servirà una grande partita, siamo alle semifinali, è difficile trovare partite semplici”.  

Cosa pensa del fatto che si giocherà una partita con pochi tifosi italiani e spagnoli?
“La trovo una cosa ingiusta, molto ingiusta. Detto ciò, meglio giocare davanti al pubblico che con poche persone. Ma trovo molto ingiusto che non ci siano metà tifosi italiani e metà tifosi spagnoli”.  

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Crede che la Spagna giocherà alta come sempre o vi aspetterà per ripartire?
“Io credo che la Spagna ha la sua mentalità da molti e molti anni, hanno dominato il calcio negli ultimi 20 anni, non credo cambieranno la loro mentalità adesso. Luis Enrique è un grande allenatore. De Rossi non ci ha detto molto di quando lo ha allenato, parliamo di molto tempo fa, avrà cambiato anche il modo e il tipo di allenare, sarà un po’ differente”.  

Che percentuali dà di qualificazione a Italia e Spagna?
“L’Italia e la Spagna se sono qui vuol dire che lo hanno meritato. Le percentuali sono a metà”.  

Giocherà ancora Immobile o pensa a un cambio?
“Ciro è ancora la Scarpa d’Oro se non sbaglio ed è uno di quelli che ha segnato più gol negli ultimi anni. In un Europeo o un Mondiale capita sempre che il più criticato risolva la partita. O magari il torneo”.  

Bonucci e Chiellini sono la coppia più forte al mondo? Pensa che Chiellini possa recuperare?
“Sono molti anni che sento dire che sono i migliori, ma ogni partita vogliono dimostrare di esserlo. Speriamo che Chiellini riesca a reggere, se non dovesse farcela ci sono Acerbi e Bastoni, in grande forma”. 

Qualcuno l’ha definita la sfida del tiqui taca contro il tikItalia. È così?
“Loro giocano così da molti anni. Noi siamo italiani, non possiamo diventare spagnoli all’improvviso”. 

Avete visto l’impresa della nazionale di basket?
“L’abbiamo vista perché siamo tutti tifosi, l’abbiamo vista insieme e abbiamo esultato con loro”.  

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