Liguria Pride contesta Pillon a Festival culturale : “Da lui solo misoginia e odio contro Lgbtq”

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A Chiavari non è escluso un episodio analogo a quanto avvenuto al Salone del Libro di Torino quando la ministra Roccella venne contestata per le sue posizioni in materia di aborto e diritti.

Liguria Pride denuncia infatti come provocatoria la presenza dell’ex senatore Simone Pillon a un convegno sui temi Lgbtqia+ patrocinato a Comune di Chiavari e Regione Liguria al quale non partecipano rappresentanti delle comunità coinvolte.

“Dopo Eugenia Roccella al Salone del Libro di Torino – scrivono i portavoce di Liguria Pride – assistiamo con sconcerto a un altro esponente delle posizioni omofobe del governo invitato a un festival culturale: Simone Pillon, alfiere dell’odio e della propaganda omolesbobitransfobica (già condannato a risarcire 30 000 euro ad associazioni attiviste per avere chiamato Omphalos “adescatori di minorenni”!) è stato invitato domenica 4 giugno al Festival della Parola di Chiavari, con il patrocinio di Comune e Regione”.

La nota prosegue:“Un confronto sul tema LGBTQIA+”, così il titolo dell’evento: ma di che confronto si tratta se al tavolo con Simone Pillon non sono state invitate le associazioni LGBTQIA+ sul territorio a fare da contraddittorio ma bensì Ivan Cattaneo, autore di dichiarazioni choc come “Rifiutare una donna è peggio che violentarla. Se la violenti almeno lei si sente oggetto di desiderio”.

Secondo la comunità Arcobaleno “Simone Pillon non sarà al Festival di Chiavari per diffondere cultura, ma anzi per veicolare le solite fake news sull”ideologia gender”, quando l’unica ideologia di cui si parla qui è quella anti-LGBTQIA+, misogina e razzista che il governo porta avanti con sempre meno freni e inibizioni, minacciando e ostacolando diritti e libertà. In questo momento politico inquietante dai risvolti sempre più autoritari, invitiamo il Festival della Parola a cancellare un evento che lede i diritti nostri e di tutte le persone discriminate. Se poi ci sarà contestazione cosa farete? Le vittime del fascismo degli antifascisti? Questa è la malafede di chi gode di privilegio e potere. Se volete un vero confronto, invitate noi associazioni LGBTQIA+ a parlare della nostra vita e delle nostre battaglie”.

Una protesta appoggiata anche dal Partito Democratico. “Ancora una volta, la destra che amministra la nostra regione e le nostre città conferma il proprio indirizzo reazionario e oscurantista- attaccano i dem- decidere di invitare, senza nessuna possibilità di reale contraddittorio, chi da anni ha fatto del disseminare odio nei confronti della comunità lgbtq+ la propria priorità politica. E’ come invitare un produttore di armi a una conferenza sulla pace: assurdo e violento”. Per questo, “il partito democratico di Genova condanna la forte deriva omotransfobica che la destra di questo paese esprime a ogni livello e invita gli organizzatori del festival a ripensare l’evento, coinvolgendo le associazioni che sul territorio si occupano realmente di diritti”.

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