L’Onu: “Siamo entrati in un’era di “ebollizione globale”

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È finita l’era del riscaldamento globale, ora la Terra “è entrata in quella dell’ebollizione”. A lanciare il nuovo allarme sul clima è il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, dopo l’annuncio che luglio 2023 è il mese più caldo di sempre, a meno che “non si verifichi una mini era glaciale nei prossimi giorni”.

Crisi climatica

Luglio 2023 non è ancora finito ma è già il “più caldo della storia”

Le temperature record rilevate da Copernicus (il programma di osservazione della Terra dell’Unione europea, dedicato a monitorare il nostro pianeta anche sul fronte climatico) sono collegate alle ondate di calore registrate in gran parte del Nord America, dell’Asia e dell’Europa, che, insieme agli incendi in Paesi come il Canada e la Grecia, hanno avuto un forte impatto sulla salute delle persone, sull’ambiente e sulle economie.

I record nel luglio più caldo

Ma sono tanti i limiti abbattuti nell’ultimo periodo: il 6 luglio, la temperatura media giornaliera dell’aria superficiale globale ha superato il record stabilito nell’agosto 2016, diventando il giorno più caldo mai registrato, con il 5 e il 7 luglio subito a seguire.

L’appello

Lettera aperta di 100 scienziati ai media italiani: “Parlate delle cause del cambiamento climatico e delle sue soluzioni”

Le prime tre settimane di questo mese sono state le più calde della storia, con la temperatura media globale che ha temporaneamente superato la soglia di 1,5° C al di sopra del livello preindustriale. E, ancora, record per il mare Mediterraneo, le cui acque superficiali lunedì hanno raggiunto la temperatura più alta mai misurata. Tutto questo rappresenta “solo l’inizio”, dice Guterres, che ai negazionisti climatici ricorda: “Per gli scienziati è inequivocabile: gli esseri umani sono responsabili”, e “l’unica sorpresa è la velocità del cambiamento”.

In Europa, durante le ondate di caldo di luglio non è stata superata la temperatura record di 48,8 gradi registrata in Sicilia l’11 agosto 2021, secondo le rilevazioni attuali. Il rapporto provvisorio sullo stato del clima globale 2023 dell’Omm, che sarà presentato alla Cop28 a dicembre a Dubai, includerà i dettagli dei nuovi record nazionali di temperatura.

La Cina ha stabilito un nuovo record nazionale di temperatura di 52,2 gradi centigradi il 16 luglio (città di Turpan nella provincia cinese dello Xinjiang), secondo l’Amministrazione meteorologica cinese. Lo indica l’Organizzazione meteorologica mondiale.

La Casa Bianca: “La crisi è una minaccia esistenziale”

L’allarme arriva anche dalla Casa Bianca. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha definito le alte temperature dovute al cambiamento climatico una “minaccia esistenziale” per l’umanità. “Credo che nessuno possa più negare l’impatto del cambiamento climatico”, ha dichiarato Biden alla Casa Bianca, dove ha presentato un pacchetto di misure per migliorare la sicurezza sanitaria delle persone che lavorano all’aperto e  per aumentare i fondi al servizio di previsioni meteorologiche.

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