Maturità 2023: come sarà l’esame e tutto quello che c’è da sapere

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Tra i banchi della maturità, seduti davanti a 14mila commissioni, ci saranno quest’anno 536.008 studenti: 521.015 sono i candidati interni e 14.993 quelli esterni. La maggior parte dei maturandi viene dai licei (267.758), seguono gli istituti tecnici e i professionali.

Le tre prove

Ma come sarà l’Esame di Stato 2023? Anzitutto tornerà a svolgersi secondo quel che prevede il decreto legge del 2017. Ovvero con tre prove. La prima consiste nel tema scritto deciso a livello nazionale di italiano. Ha una durata massima di sei ore e gli studenti potranno scegliere tra sette tracce diverse che fanno riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale. La seconda è una prova scritta, anch’essa nazionale, su una o più delle discipline che caratterizzano il corso di studi. Al liceo classico ci sarà latino. Al liceo scientifico matematica. Economia Aziendale per gli Istituti tecnici del Settore economico indirizzo “Amministrazione, Finanza e Marketing”; progettazione, costruzioni e impianti per l’indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio”; laboratorio di liuteria per gli Istituti professionali indirizzo “Industria e artigianato per il Made in Italy”. Tanto per fare qualche esempio. Poi c’è il colloquio per valutare le capacità degli studenti di muoversi da una materia e l’altra, cogliendo i nessi multi e interdisciplinari. L’orale prenderà il via da uno spunto iniziale (un’immagine, un breve testo, un breve video) scelto dalla Commissione. Nel colloquio si parlerà anche di Educazione civica e delle esperienze svolte nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (Pcto), il cui svolgimento però non è requisito per essere ammessi all’Esame, al contrario delle prove Invalsi.

Le commissioni

Le commissioni tornano a essere formate da un presidente esterno all’istituzione scolastica, tre commissari interni e tre esterni, i cui nominativi sono stati pubblicati qualche giorno fa sulla piattaforma ministeriale Sidi (qui il link). Un’altra tappa di avvicinamento alle prove di giugno.

Il punteggio

Il punteggio minimo complessivo per superare l’esame di Stato è di sessanta centesimi. Il punteggio massimo è 100, ma c’è la possibilità della lode. Studenti e studentesse arrivano alla maturità con un bottino massimo di 40 punti, attribuiti nello scrutinio finale dal consiglio di classe: non più di dodici punti per il terzo anno, tredici per il quarto anno e quindici per il quinto anno. A questi si aggiungeranno poi i voti delle prove per arrivare al giudizio finale espresso in centesimi: massimo 20 punti per il primo scritto, massimo 20 punti per il secondo scritto, massimo 20 punti per il colloquio. La commissione inoltre potrà assegnare fino a 5 punti di bonus ai più meritevoli.

Date e orari

Si parte il 21 giugno 2023 alle ore 8.30, con la prima prova scritta e il vocabolario sotto braccio. Il giorno dopo, 22 giugno, si terrà la seconda prova scritta: versione, calcoli o elaborato di indirizzo. La terza prova scritta, solo laddove è prevista, si svolgerà invece il 27 giugno 2023, sempre dalle ore 8.30. Gli orali inizieranno a fine giugno: il tempo di correggere i compiti e poi via, iniziando da chi ha un cognome che comincia con la lettera sorteggiata nel proprio istituto.

Cellulari e smartwatch vietati a studenti e prof

Oltre a un lungo elenco di calcolatrici, anche fuori commercio, ammesso all’Esame di Stato, una nota del 12 maggio del ministero dell’Istruzione e del merito indica che “è assolutamente vietato, nei giorni delle prove scritte, utilizzare a scuola telefoni cellulari, smartphone e smartwatch di qualsiasi tipo, dispositivi di qualsiasi natura e tipologia in grado di consultare file, di inviare fotografie e immagini, nonché apparecchiature a luce infrarossa o ultravioletta di ogni genere, fatte salve le calcolatrici scientifiche e/o grafiche elencate”. Vietato anche “l’uso di apparecchiature elettroniche portatili di tipo palmare o personal computer portatili di qualsiasi genere in grado di collegarsi all’esterno degli edifici scolastici tramite connessioni wireless, comunemente diffusi nelle scuole, o alla normale rete telefonica con qualsiasi protocollo”. Per chi vìola le norme c’è l’esclusione da tutte le prove di esame. Il divieto riguarda anche docenti commissari e presidenti.

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