Montagna, Selva di Val Gardena supera Cortina: è la stazione neve dove comprare casa costa di più. La classifica

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Selva di Val Gardena scavalca Cortina. La località ai piedi del Sella e del Sassolungo diventa la meta dove è più costoso acquistare una casa di montagna, scavalcando la storica capitale delle Dolomiti e del jet-set in bianco. Il mercato immobiliare delle località sciistiche gode comunque di ottima salute. I prezzi di vendita sono in crescita quasi ovunque, con solo pochissime località del Centro Italia e Sestriere in controtendenza. In generale – e non è una sorpresa considerati le temperature medie e i tassi di innevamento degli anni recenti – le località alpine accelerano a ritmo superiore rispetto a quelle dell’Appennino. I prezzi degli affitti si vanno stabilizzando.

Il sorpasso grazie a un +25,7% sul 2022

Tutto questo emerge dal nuovo report di Century 21 Italia, branch italiana del colosso americano del real estate. Sul fronte delle compravendite, Selva, il più a monte tra i comuni della Val Gardena, l’iconica Cortina e Corvara in Val Badia, occupano il poduo delle città montane dove le case costano di più – rispettivamente 12,520, 11.340 e 9.450 euro al metro quadro.

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Il sorpasso de Selva a registrare una crescita vertiginosa dei prezzi rispetto all’anno scorso (+25,7%), che le ha permesso di scavalcare la città ampezzana, che l’anno scorso la batteva di quasi mille euro a metro quadro. Un exploit secondo solo a quello Pinzolo, il comune Trentino, tra le cui frazioni si conta Madonna di Campiglio, che è parte di questa media, che ha visto salire i prezzi dei suoi immobili di più del 26% anno su anno, con valore al metro quadro di quasi 7mila euro.

Chi sale e chi scende tra Alpi e Appennino

Continua a crescere il valore degli immobili anche a Livigno, +15,4% rispetto al 2022, arrivando a un valore al metro quadro di 8.090 euro. Da notare che il paese della Valtellina conosciuto anche come “il piccolo Tibet d’Italia” arrivava già da una stagione estremamente positiva: nel 2022 i prezzi delle sue abitazioni erano cresciuti del + 27,4%. Tiene poi Roccaraso, meta appenninica della provincia aquilana che vanta i più moderni impianti del Centro Italia, i cui valori al metro quadro sono cresciuti di più rispetto all’anno scorso (+4,8). In calo solo Sestriere (-0,9%), la più “accessibile” per le compravendite nei territori alpini con un valore di 3.250 euro al metro quadro, e le mete abruzzesi di Ovindoli (-1,5%) e Rocca di Mezzo (-3,5%).

“Insomma, c’è voglia di alta quota, si cerca casa in quei posti dove si spera di avere più neve e più a lungo – commenta Marco Tilesi Ceo di Century 21 Italia – si conferma quindi il trend che avevamo già registrato l’anno scorso: il cambiamento climatico influisce anche sul settore immobiliare, l’innalzamento delle temperature infatti influisce sul manto nevoso, e in particolare sulla disponibilità della neve, che dura sempre meno”.

In discesa invece i prezzi degli affitti nelle località sciistiche più di tendenza. Scende Canazei, – 46,7% rispetto al 2022, scende Selva (-15,1%) e scende anche il valore al metro quadro di Livigno (-19,2%). “Diminuzioni che però devono essere lette in un’ottica di stabilizzazione, il mercato delle locazioni sembra, infatti, che in alcuni casi stia smaltendo la crescita sfrenata dell’anno precedente” sottolinea Tilesi. E infatti sia Livigno che Canazei, ma anche Pinzolo e Corvara, arrivavano da un 2021 eccezionale che aveva registrato percentuali di aumento ben superiori al 100% “I prezzi degli affitti di Pinzolo nel 2021 crescevano del +116%” precisa ancora Tilesi.

Affitti: Selva precede Pinzolo e Livigno

In termini di valore assoluto, affittare immobili è più costoso a Selva (26 euro/mq) seguono a pari merito Pinzolo e Livigno (poco più di 20 euro/mq). Da segnalare ancora una volta per le zone appenniniche la performance di Roccaraso dove gli affitti crescono rispetto all’anno passato del 13% (arrivando però da un 2021 in cui i prezzi erano in calo di oltre il 21% sul 2020) e soprattutto Abetone che ha messo a segno forti rialzi sia rispetto all’anno scorso, che rispetto alla media del 2027-2020. “Sul versante appenninico vale il discorso delle vendite – conclude Tilesi – la crescita dei valori richiesti in locazione c’è ed è costante ma infinitamente più simile a quella vista sul mercato delle prime case”.

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