Olimpiadi Pechino 2022: medaglie, atleti, gare e dove vederle in tv

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Diciannove giorni di battaglie tra neve e ghiaccio, 109 medaglie d’oro in palio, tre sedi di gara, 15 discipline. Pechino ospita la ventiquattresima edizione delle Olimpiadi invernali: cerimonia d’apertura il 4 febbraio al “Nido d’uccello”, lo stadio nazionale, festa di chiusura il 20. Curling, hockey e freestyle hanno iniziato le qualificazioni il 2 febbraio. Ottantasette nazioni rappresentate, esordio per Arabia Saudita e Haiti.

Il medagliere e le speranze dell’Italia

La capitale della Cina è la prima città della storia ad aver ospitato sia i Giochi estivi (2008) che invernali (2022). Gli Stati Uniti, con 105 ori, proseguiranno l’inseguimento alla Norvegia (132), in testa nella classifica all-time delle Olimpiadi invernali. Anche se Unione Sovietica (78) e Russia (49), insieme, ne avrebbero 137. La Germania unita (92), più Est (39) ed Ovest (14), guiderebbe il medagliere con 145 ori.

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L’Italia cercherà di migliorare le dieci medaglie di PyeongChang 2018 con una delegazione di 118 atleti, sognando di rivivere l’avventura norvegese di Lillehammer 1994, quando gli azzurri salirono venti volte sul podio incantando il mondo con Deborah Compagnoni, Alberto Tomba, Manuela Di Centa, Isolde Kostner e un giovanissimo Armin Zöggeler.

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Alla cerimonia d’apertura sarà Michela Moioli la portabandiera dell’Italia, dopo l’infortunio al ginocchio di Sofia Goggia, ora impegnata nella corsa contro il tempo per essere presente alla discesa libera del 15 febbraio. Alla festa di chiusura dei Giochi, prma del ko di Goggia, sarebbe stata la volta di Moioli: Il Coni sceglierà più avanti chi porterà la bandiera dell’Italia. Cerimonia di chiusura in cui la fiaccola olimpica verrà virtualmente consegnata a Milano-Cortina 2026.

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Dove vedere le Olimpiadi in tv

Il fuso orario tra Roma e Pechino è di sette ore. Le gare si disputeranno tra le 1.30 e le 16.30 italiane. Saranno visibili su Eurosport e in streaming su Discovery+ ed Eurosport Player.

Ecco i 109 ori che verranno assegnati, divisi per disciplina

Sci alpino (11 ori)

Discesa, superG, slalom, gigante e combinata per donne e uomini. E lo slalom parallelo a squadre miste. Lo sci alpino assegna 11 ori. Se le regine della velocità andranno a caccia di nuovi troni su cui sedersi, in campo maschile è difficile pronosticare chi colmerà il vuoto lasciato da Marcel Hirscher, campione olimpico in carica di gigante e combinata che nel 2019 ha messo gli sci in soffitta.

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Oro a Sochi 2014 nello slalom, quattro anni dopo titolo olimpico nel gigante e argento nella combinata. L’americana Mikaela Shiffrin tenterà l’assalto a tutte e tre le specialità. Ai Mondiali di Cortina dello scorso anno, salendo quattro volte sul podio, ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per riuscirci. L’11 gennaio, con la vittoria numero 47 in slalom, ha superato Ingeman Stenmark e stabilito il record di vittorie in una singola specialità. Le sue avversarie sono agguerrite: in discesa il pericolo numero uno è la slovacca Petra Vlhova, in combinata la svizzera Michelle Gisin che nel 2018 le soffiò l’oro.

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Nel SuperG l’attesa è tutta per la campionessa olimpica in carica, la ceca Ester Ledecka. Così come in discesa cercherà di conservare il titolo di campionessa olimpica Sofia Goggia. L’avvicinamento dell’azzurra a Pechino era stato favoloso, con sei vittorie in Coppa del mondo tra discesa e SuperG: la bergamasca sta facendo di tutto per essere presente alla discesa libera del 15 febbraio, ma dopo l’infortunio di Cortina l’impresa non è scontata.

Italia che può contare anche su Federica Brignone, bronzo nel gigante quattro anni fa e dominatrice del SuperG di St. Moritz e Altenmarkt, Marta Bassino, che a marzo ha vinto la Coppa del Mondo di gigante. ed Elena Curtoni, che ha vinto il SuperG di Cortina dove Goggia si è infortunata.

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Negli omini le speranze della Francia

La Francia scommette su Mathieu Faivre e Alexis Pinturault. Il primo è il campione mondiale in gigante, l’altro ha vinto due medaglie a PyeongChang e ha intenzione di aggiungerne altre alla collezione (soprattutto in combinata e in gigante). Nelle prove di discesa e SuperG sono in molti coloro che aspirano a prendersi la copertina che Hirscher lascerà bianca. Tutti candidati validi, dagli austriaci Matthias Mayer e Vincent Kriechmayr, fino al veterano norvegese Kjetil Jansrud. Oltre al connazionale Aamodt Kilde. Senza dimenticare il cannibale svizzero Marco Odermatt, protagonista assoluto nella Coppa del Mondo in corso. Dominik Paris e Luca De Aliprandini le speranze azzurre.

Biathlon (11 ori)

Sciare, mirare, sparare. Chi sbaglia fa un giro in più per penalità. Germania, Francia, Svezia e Norvegia sono le nazioni favorite a fare il pieno di medaglie, sia in campo maschile che femminile. Proverà a inserirsi l’azzurra Dorothea Wierer, bronzo a Sochi e PyeongChang e vincitrice della Coppa del Mondo nel 2019 e nel 2020.

Bob (4 ori)

A quattro maschile, a coppia (maschile e femminile) e il monobob femminile, che esordisce come disciplina olimpica. Il bob, tra le gare più divertenti, assegna 4 ori: medaglie che parleranno probabilmente tedesco nelle due gare maschili, mentre tra le atlete l’attesa è tutta per la stella americana Kaillie Humphries (che sotto la bandiera del Canada ha vinto due ori e un bronzo olimpici).

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Sci di fondo (12 ori)

Tre gare di resistenza e tre prove di velocità. Le prime prevedono la 15 km in tecnica libera (10 km per donne), la 15 km + 15 skiathlon (7,5 + 7,5 in campo femminile) e la 50 km in tecnica libera (30 km per le atlete). Poi ci saranno gli sprint: individuale, di squadra e la staffetta (4x5km per le donne, 4×10 km per gli uomini). Una varietà di sfide finora monopolizzata dalla corazzata norvegese. Chissà se in Cina ci saranno sorprese.

Curling (3 ori)

Pietre e scope stanno stregando migliaia di americani, soprattutto dopo la vittoria della medaglia d’oro della squadra maschile a PyeongChang. La versione su ghiaccio delle bocce assegna tre ori per i tornei maschile, femminile e misto. Oltre agli statunitensi, Svizzera, Svezia e Canada sono i Paesi favoriti per occupare i tre podi.

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Pattinaggio di figura (5 ori)

Singolo maschile e femminile. Poi i corpi che si aggrovigliano e fondono nelle prove a squadre di danza sul ghiaccio, pattinaggio a coppie e gara a squadre. Nelle gare femminili la squadra russa è la favorita: ha conquistato i primi tre posti agli ultimi campionati del mondo, con la diciassettenne Anna Shcherbakova in testa. Tra gli uomini l’americano Nathan Chen, che toppò l’Olimpiade precedente, ha vinto quest’anno la sua terza medaglia d’oro consecutiva ai mondiali. È il candidato potenziale per provare a battere il giapponese Yuzuru Hanyu, campione olimpico sia nel 2014 che nel 2018.

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Freestyle (13 ori)

Sei prove maschili, altrettante femminili e una mista. Le due stelle di questa disciplina sono senza dubbio il canadese Mikael Kingsbury e la francese Perrine Laffont. Kingsbury, oro olimpico nel 2018, è lo sciatore più completo di tutti i tempi in questa specialità. Detiene i record per il maggior numero di titoli di Coppa del mondo di moguls maschile, per le vittorie di Coppa del mondo (moguls) in carriera e ha anche ottenuto il maggior numero di medaglie ai Mondiali di freestyle. Laffont, che ha vinto l’oro nei moguls femminile a PyeongChang, ha centrato le ultime due sfere di cristallo del freestyle (assegnate al leader della classifica stagionale per disciplina e complessiva), e ha vinto l’oro ai campionati del mondo 2021 femminile (moguls). Gli occhi saranno tuttti su di loro.

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Hockey su ghiaccio (2 ori)

Se in campo femminile il discorso sembra riguardare solo Canada e Stati Uniti, il torneo maschile di uno degli sport più amati dei Ghiochi invernali è invece più aperto. A partire dai campioni olimpici della Russia e dei vicecampioni della Germania. Tutte squadre composte dai campioni della Nhl.

Slittino (4 ori)

È stato il campo di conquista dell’italiano Armin Zöggeler, oro a Salt Lake City 2002 e Torino 2006 nel singolo. Gara che oggi vede dominare Germania e Austria: Felix Loch e il campione olimpico David Gleirscher si sfideranno a oltre 120 km/h di velocità. Nelle discese femminili derby tedesco tra l’atleta più titolata di questo sport, Natalie Geisenberger, e la campionessa del mondo 2021, Julia Taubitz. Lo slittino assegna quattro ori: singolare maschile e femminile, staffetta a squadre e doppio.

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Combinata nordica (3 ori)

È l’unica disciplina che alle Olimpiadi è solo maschile. Nasce dalla fusione tra lo sci di fondo e il salto con gli sci e assegna tre ori, due individuali e uno di squadra. Dopo decenni di dominio norvegesi, durante gli ultimi appuntamenti la Germania ha iniziato a mettere la testa davanti. Sarà l’occasione per capire quale sarà la nazione del futuro.

Skeleton (2 ori)

Lo slittino a testa in giù è la disciplina che assegna meno ori: due. Uno maschile e uno femminile, per questo la competizione sarà agguerrita. In campo femminile la Gran Bretagna ha vinto le ultime tre edizioni dei Giochi invernali. La campionessa più titolata di tutti i tempi, Elizabeth Yarnold, si è ritirata ed ha lasciato il testimone a Laura Deas, bronzo a PyeongChang. Germania e Cina non resteranno certo a guardare. Tra gli uomini le ultime tre Olimpiadi sono state vinte dagli atleti di casa, ultimo il sudcoreano Yun Sung-bin. La Cina, però, non pare aver atleti in grado di alimentare questa tendenza.

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Salto con gli sci (5 ori)

Due prove individuali maschili, una femminile, una a squadre maschile e una a ranghi misti. Gli uomini saltano nelle competizioni “normal hill” e “large hill”, mentre le saltatrici, che si sono unite ai Giochi solo nel 2018, si misureranno da una collina. Come battuta si dice che la cima della torre del salto con gli sci, dove gli atleti aspettano prima della discesa, sia il luogo più tranquillo dei Giochi. Il salto con gli sci è una disciplina chiave delle Olimpiadi Invernali, fin dal debutto ai primi Giochi invernali di Chamonix del 1924. La competizione ha regalato alcuni campioni indimenticabili come il britannico Eddie “The eagle” e il norvegese Robert Johansson con i suoi “baffi volanti”. E proprio la Norvegia prenota il pieno di medaglie dopo le cinque (tra cui due ori) del 2018.

Snowboard (11 ori)

Per donne e uomini sfide di slalom gigante parallelo, Big Air, Cross, Halfpipe e Slopestyle, oltre al cross a squadre miste. E nel cross femminili sono riposte le speranze dell’Italia, con la portabandiera Michela Moioli chiamata a difendere il titolo olimpico. Così come farà l’americana Chloe Kim nell’halfpipe. Se la vedranno con l’altra statunitense, Jamie Anderson, e con la ceca Eva Samkova, entrambe a medaglia nelle precedenti edizioni dei Giochi. Attenzione però ad Ester Ledecka, la prima alteta della storia delle Olimpiadi a vincere l’oro con due strumenti differenti ai piedi: sci (SuperG) e snowboard (gigante parallelo).

Tra gli uomini l’americano Shaun White, che detiene il record del maggior numero di ori olimpici conquistati da uno snowboarder, tre, è lanciato verso la sua quinta Olimpiade Invernale per difendere il titolo nell’halfpipe e raccogliere una storica quarta medaglia nell’evento, dopo le vittorie a PyeongChang 2018, Vancouver 2010 e Torino 2006. Sarà probabilmente ostacolato dal giapponese Ayumu Hirano, che ha vinto l’argento nell’halfpipe a PyeongChang e Sochi 2014, e dal tre volte campione del mondo e bronzo di PyeongChang Scotty James, Austria. Attenzione anche all’altro giapponese, Yuto Totsuka, che ha conquistato l’oro mondiale nel 2021.

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Pattinaggio di velocità e Short track (23 ori)

Il pattinaggio di velocità su pista lunga, in cui gli atleti normalmente gareggiano due alla volta contro il tempo, è dominato dagli olandesi. Hanno vinto sette delle 14 medaglie d’oro nel 2018 e otto delle 12 nel 2014. Gli Stati Uniti, dietro ai campioni del mondo Joey Mantia e Brittany Bowe, cercheranno la prima medaglia d’oro dal 2010. Lo short track, con più pattinatori che gareggiano e talvolta si scontrano, su un percorso stretto, ha fornito alla Cina il suo unico oro dei Giochi del 2018. Anche la Corea del Sud sarà un importante contendente.

È in questa disciplina che l’Italia, con Arianna Fontana, cercherà di difendere il terzo dei tre ori conquistati a PyeongChang, conquistato nella prova di velocità sui 500 metri. E che, con Francesca Lollobrigida, cerca vendetta nella mass start dello short track dopo l’amaro settimo posto di quattro anni fa.

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