Oscar, ecco i favoriti: Oppenheimer in pole, Maestro prende quota, ma occhio alle sorprese

Pubblicità
Pubblicità

Il gioco dei toto-vincitori comincia ad appassionare. Il Premio Oscar si avvicina e l’atmosfera è sempre più incandescente. Oppenheimer, uno dei grandi successi dell’anno (oltre 950 milioni al box office globale), continua a essere in pole-position per la vittoria e, dopo ben cinque nomination andate ‘in bianco’, potrebbe regalare la prima statuetta a Christopher Nolan.

Oppenheimer pigliatutto, ma Maestro insegue

Il biopic sul fisico J. Robert Oppenheimer, che con la squadra di scienziati del Progetto Manhattan arriverà allo sviluppo della bomba atomica, si caratterizza per una regia intensa e per le interpretazioni di Cillian Murphy, Robert Downey Jr. e Emily Blunt, tutti nelle cinquine dei premi come miglior attore. Ma ottime carte ha anche Maestro, con la regia e l’interpretazione di Bradley Cooper, che rilegge vita e opere di Leonard Bernstein in un biopic complesso in cui l’attore offre anche una delle sue migliori performance.

Barbie, Scorsese e Lanthimos, il gioco si fa duro

In un campo largo di ipotesi è difficile non fare cenno a quanto potrebbe correre Barbie, il primo film diretto da una regista in solitaria a superare il miliardo di dollari al botteghino, anche considerando i temi femministi della storia che rispecchiano lo spirito del tempo. Ma anche Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese, grande affresco su come i nativi americani siano stati uccisi dai bianchi allo scopo di impossessarsi dei loro diritti petroliferi potrebbe essere una sorpresa: dopo la delusione per Irishman, sarebbe una svolta per il regista americano, che ha vinto un solo Oscar in mezzo secolo. Povere creature!, vincitore del Leone d’Oro a Venezia, è il film che potrebbe sparigliare le carte: il regista Yorgos Lanthimos e il suo fantasy horror con nel cast Emma Stone e Mark Ruffalo potrebbe stupire.

Gli outsider da tenere d’occhio

Fra gli outsider il delicato e romantico Past lives, opera prima di Celine Song, sudcoreana naturalizzata canadese che segue le vite di due amici nel corso di 24 anni, e The Holdovers, che segna il ritorno di Alexander Payne e racconta un surreale Natale del 1970 in cui si ritrovano, controvoglia, un ragazzo problematico, un professore burbero e una cuoca con il figlio disperso in Vietnam. Una sorpresa potrebbe regalarla anche Anatomia di una caduta, film diretto da Justine Triet, vincitrice della Palma d’oro al Festival di Cannes.

Attori, la battaglia è dura

Sul fronte dei premi agli attori, le cinquine quest’anno vedono dieci attori su venti alla prima nomination, mentre sette sono stati già candidati alla ricerca della prima statuetta e tre già vincitori. Sul fronte del Miglior attore non protagonista, i pronostici stendono tappeti rossi a Robert Downey Jr. e il suo ammiraglio Strauss di Oppenheimer. Ma la lotta è ardua: Downey Jr. è marcato stretto da un altro attore alla terza nomination, Ryan Gosling, che con il suo Ken in Barbie dopo Half Nelson (2006) e La La Land (2016) farebbe strike.

Attrici, chiedi chi è Da’Vine

In campo femminile, c’è una fuoriclasse cui prestare attenzione. Dopo Golden Globe, Critics’ Choice, Sag e Bafta, si sussurra che l’afroamericana Da’Vine Joy Randolph, straordinaria e vivida cuoca in The Holdovers, potrebbe stringere nelle sue mani l’Oscar alla prima nomination. Le rivali però non sono da meno: alla prima candidatura è anche la britannica Emily Blunt e poi c’è anche Jodie Foster in Nyad – Oltre l’oceano assente dagli Oscar da ben ventinove anni, quando fu candidata per Nell (1994).

Paul Giamatti, la sorpresa in agguato

Per quanto riguarda i premi per gli attori e le attrici protagonisti, per gli uomini, il favorito della vigilia, alla sua prima nomination, è Cillian Murphy per il ruolo in Oppenheimer, con il quale ha già vinto Golden Globe, Bafta e Sag. Ma il vero outsider potrebbe essere il caratterista Paul Giamatti, il burbero e scontroso professore in The Holdovers: è alla sua seconda candidatura dopo diciott’anni da quella per Cinderella Man (2005). L’unico ad avere già confidenza con gli Oscar è Bradley Cooper, che dirige se stesso in Maestro. Per le attrici la sfida è fra Emma Stone, Bella Baxter in Povere creature! e Lily Gladstone, l’attrice di Killers of the Flower Moon è la prima nativa americana mai candidata. Dopo lo storico Golden Globe come Miglior attrice drammatica, potrebbe entrare nella storia.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *