Pavoletti, il Cagliari ha ritrovato l’uomo dell’ultimo secondo

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Una remuntada pazza e imprevedibile. Timbrata Pavoloso, il risolvi problemi. Da Bari, gol nell’extratime del giugno scorso al San Nicola, cornice del miracolo salvezza. Alla Domus e alla vittoria negli ultimi tre minuti dei sette assegnati a Cagliari-Frosinone da Pairetto. Leonardo Pavoletti, il Tir che non ti aspetti. Inzuccata del pareggio, rete del 4-3 un minuto dopo, paratona di piede sulla linea a salvare il risultato su girata di testa di Cheddira. Se c’è una magia inesplorabile nel calcio, questa gli somiglia molto. Il bomber marinaio, dunque. “Vittoria bellissima e sudata!” urla con voce roca ai microfoni nel post gara. “Non segnavo una doppietta da vent’anni!” dice con un filo di emozione. Ma è una bugia: Leonardo, tennista mancato con papà maestro (“Avessi avuto il dritto come il colpo di testa, mi sarei potuto divertire anche a tennis!”), ha sistemato con due gol il Parma, 2-1 nel febbraio 2019.

Cagliari-Frosinone 4-3: clamorosa rimonta dei sardi, decide Pavoletti al 96’

La visione di Ranieri

Mvp del match, in zona Cesarini del Cagliari, autore del delirio di una Domus che pareva rassegnata al 3-0 dei ciociari dopo 50′, si gode l’attimo. “Vittoria meritata, voluta con il cuore. questa è casa mia, per noi inizia un nuovo campionato. dalle scorse settimane abbiamo scavato dentro di noi. Alla ricerca dei dettagli – dice nel dopo gara, sommerso dai ceffoni affettuosi dei compagni – e non si tratta di un nuovo corso ma dal saper ripartire dagli errori commessi sinora per arrivare a un nuovo assetto. Ranieri? La sua visione, la carica, il carisma, tutto ci aiuta”.

L’uomo dell’ultimo secondo

A riposo, 35 anni da compiere il prossimo 26 novembre, è balzato alla ribalta per la rete che è valsa la risalita in A dei rossoblù. Al faccia a faccia con il Bari Leo segna dopo essere entrato da neanche un minuto. La follia degli uomini, dello sport, dei luoghi. Unica e indimenticabile. “Mi fate un favore? Vorrei bere una birra” dice agli inservienti del club sardo, ancora sotto choc per la vittoria e la risalita da quinti in classifica prima dei play off. Anche oggi, la birretta è prevista. Meglio, con una pallina di gelato da consumare nel patio di palazzo Doglio, dove il bomber risiede. Innamorato di Cagliari (“Se vado via mia moglie Elisa divorzia!” le parole neanche tanto scherzose della scorsa estate con il mercato aperto) e del Cagliari, il super bomber si gode Giorgino e Brando (“I miei gol più belli!”.

Tutto campo e famiglia

Adesso, per una manciata di ore Leo stacca la spina: mercoledì si va a Udine per la coppa Italia. domenica in casa arriva il Genoa di Alberto Gilardino. Per il pallone c’è tempo. Adesso, in una domenica difficile da disegnare anche per Roberto Benigni o Woody Allen, per il livornese che ha lasciato basito Eusebio Di Francesco e i suoi, c’è solo la famiglia. Affettuoso, papà e marito attento, capace di queste botte di adrenalina e vita che fotografano una famiglia serena, abituata a costruire passo passo, con valori e umiltà, la propria quotidianità. Umile e altruista, disponibile per gli ultimi, i disabili e per chi soffre: nei giorni scorsi ha consegnato pacchi di pasta e pelati a diverse famiglie disagiate. “Non ho solo la testa ma anche le braccia sono pavolose” dice nel post che lo ritrae con le cassette delle derrate. Lui, il risolvi problemi è fatto così. E ne è fiero.

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