Poltrone massaggianti: la maxitruffa agli anziani per comprarsi la Porsche

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A un invalido di 94 anni avevano venduto un tapis roulant da 3.350 euro. «Non ci sta in sala? Gliene diamo un altro da 2.500. Ce lo paga e le restituiamo i soldi. Ci abbiniamo anche una cyclette da 1250 » , prometteva il venditore. E in pochi mesi l’ammontare della truffa lievitava a 70mila euro. A una malata di schizofrenia avevano rifilato un’intercapedine da “ biomagnetoterapia” come “ soluzione definitiva” per il sovrappeso. Ogni mese anche questa cianfrusaglia, chissà perché, andava sostituita. A un paziente psichiatrico di Orbassano, che viveva da solo convinto di essere controllato con le microspie, avevano propinato 61mila euro di materassi “ speciali” ed “ elettrostimolatori”, non si sa di cosa. Oltre, ovviamente, alle poltrone massaggianti.

Era questo il pezzo forte di un gruppo di quattro venditori porta a porta finiti a processo. In primo grado, il 3 marzo 2023, erano stati tutti condannati dalla giudice Rosanna La Rosa. Venerdì la Corte d’appello ha confermato le condanne (un anno e 10 mesi e un anno e 4 mesi) per due imputati. Altri due, difesi dagli avvocati Michele Galasso e Gabriella Vogliotti, sono stati assolti. Anche l’uomo che diceva: «Buongiorno, sono Greggio, il cugino di Ezio Greggio della tv. Voglio offrirle un apparecchio elettromedicale a 4 canali da 2.800 euro».

Tutti dovevano rispondere di truffa aggravata. Le vittime sono decine di anziani. Soli, fragili e raggirabili. Oppure malati psichiatrici. Convinti, ad esempio, che una stuoia all’aloe da 750 euro potesse generare benefici. Le parti offese, ottantenni o novantenni, sono quasi tutte morte: i fatti contestati risalgono agli anni tra il 2013 e il 2017. Una delle poche rimaste in vita, all’ultima udienza aveva testimoniato: « Quella poltrona non funzionava. Me l’avevano promessa con i rulli massaggiatori sulla schiena e l’alzata sulle gambe. Invece aveva un rullo solo, che andava su e giù e ti faceva venire un mal di schiena tremendo, perché sporgeva troppo. Quanto all’alzata, se tiravi su anche le gambe ti ritrovavi distesa giù in fondo».

I venditori riuscivano a vendere anche dieci poltrone allo stesso anziano. Così erano partite le prime denunce, quando un familiare, vedendo il salotto della casa del padre sommerso di sofà, aveva iniziato a controllare il conto corrente. Una coppia di novantenni, tra poltrone e pedane-palestre è stata truffata di 70mila euro. Un invalido di 130mila.

I venditori porta a porta si fingevano amici dei clienti. Passavano a trovarli una volta al mese, viaggiando in Porsche o Maserati. Si fermavano a festeggiare i compleanni. Un 60enne schizofrenico era stato persino portato fuori al ristorante, a mangiare una pizza, dalla venditrice di cui si era invaghito. Di solito, dopo avere piazzato la primapoltrona – che costava anche 7mila euro – il venditore tornava dopo poche settimane spiegando al cliente che era difettosa e che andava sostituita. L’anziano, stordito dalla parlantina del truffatore, comprava una seconda poltrona, dietro alla promessa che avrebbe ricevuto il rimborso della prima.

Quest’ultimo non arrivava mai. Ma il venditore tornava di nuovo a “salutare” la vittima, convincendola a comprare altri oggetti inutili. Una coppia di anziani che soffrivadi reumatismi ha speso 31mila euro solo in poltrone. Una signora con la casa al mare a Varazze è stata truffata di 120mila euro. Oltre a 8 poltrone – pagate con 17 assegni in sei mesi – ha comprato montagnedi pentole e biancheria per la casa. Oltre alla stuoia all’aloe vera da 750 euro, anche la coperta Tiffany da 2mila e il materasso in lattice da 7mila. Svuotare il conto in banca era questione di poche settimane.

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