“Riding the Blue”, il successo di un progetto che tratta l’autismo con la sensibilità dei cavalli

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“I nostri risultati confermano l’efficacia degli interventi assistiti con il cavallo nei disturbi dello spettro autistico”. Il professor Leonardo Zoccante, neuropsichiatra infantile e coordinatore del Centro Regionale Veneto sui Disturbi dello Spettro Autistico, conduce dal 2019 il progetto Riding the Blue, una sperimentazione volta proprio a verificare l’efficacia del trattamento con i cavalli. E oggi ne ha presentato i risultati, molti incoraggianti, in incontro tenutosi a Fieracacalli alla presenza della ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli.
Tutto è iniziato nel 2019 a livello locale, nell’area di Verona. Ma grazie alla partnership con Fieracavalli, al sostegno della Federazione italiana sport equestri e all’aiuto della Fondazione EY nel reperire i fondi necessari, la sperimentazione, nel corso degli ultimi 4 anni, si è estesa a diversi centri ippici in tutto il Paese.
“Avevamo iniziato con 15 persone e siamo passati a 60, dagli 8 ai 13 anni, con tutti e tre i possibili livello di spettro autistico”, spiega Zoccante. “Abbiamo eseguito una serie di test prima dell’inizio degli interventi e dopo 20 sedute con i cavalli”.
Grazie all’interessamento della Fise, al maneggio Horse ValleyCorte Molon, si sono aggiunti centri in Lombardia, Friuli, Umbria, Lazio, Campania e Sicilia.
“L’obiettivo”, spiega lo studioso veronese, “era ampliare il campione e avere dati statisticamente più significativi sul ruolo che l’interazione con i cavalli può avere su soggetti affetti da disturbo dello spettro autistico”.
Ebbene, tutti i dati relativi ai diversi test hanno fatto registrare progressi dopo le venti sedute. Sia per quanto riguarda l’acquisizione di abilità nell’adattarsi all’ambiente, il funzionamento globale del bambino in esame, lo stress totale percepito dal genitore, la percezione che il bambino ha del proprio corpo nello spazio, l’insieme della strategie e dell’organizzazione motoria.
Riding the Blue”, conclude Zoccante, “ha evidenziato l’efficacia dell’intervento assistito con l’animale nell’ambito dei disturbi dello spettro autistico”. E, rivolto alla ministra Locatelli, “Tale trattamento potrebbe pertanto, non solo rappresentare un intervento supplementare o integrativo, ma rientrare nell’ambito dei cosiddetti approcci ecologici rivolti all’autismo”. E nell’immediato? “Spero si possa allargare ulteriormente la sperimentazione ad altri centri e quindi a un numero di bambini ancora più ampio”.
La ministra Locatelli si è complimentata per il lavoro scientifico e per l’impegno profuso da diversi partner del progetto, promettendo che “ci sarà tutta la disponibilità del ministero a sostenerlo in futuro”.

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