ROMA – L’agenzia S&P conferma il rating BBB dell’Italia con outlook stabile. Il dato emerge dalle tabelle pubblicate sul sito dell’agenzia.
L’agenzia dà un colpo al cerchio e uno alla botte. Da un lato, prevede che il nostro Paese consoliderà più lentamente del dovuto il suo bilancio, anche per il peso dei tassi d’interesse, molto alti
Dall’altro lato, lo stimolo dei fondi europei – in particolare del Pnrr – permetterà di limitare i danni.
S&P precisa che il faro resta acceso sulla nostra economia. Un’attuazione timida, parziale delle riforme strutturali spingerà l’agenzia, in futuro, a rivedere al ribasso la sua pagella. Perché il rating sia confermato o migliori, l’Italia dovrebbe riduzrre il deficit, crescere con passo più spedito, “portando a un calo del debito pubblico in percentuale del Pil
Le previsioni sul Prodotto interno
Secondo S&P, la crescita economica italiana decelererà nel 2023 e nel 2024. Per il 2025 “prevediamo che la crescita del Pil italiano riprenderà sopra l’1%”. Questi i numeri:
+0,9% quest’anno,
+0,7% il prossimo
e +1,3% nel 2025.
La frenata dei prossimi due anni è imputabile ad almeno tre fattori. Le persone tenderanno a risparmiare, più che a spendere. La produzione di beni e servizi si contrarrà. E il commercio mondiale non potrà certo decollare, soprattutto se i focolai di guerra (Israele, Ucraina) resteranno accesi.
Dopo il giudizio di S&P, la prossima settimana toccherà a Dbrs. Per l’agenzia canadese, che a maggio aveva promosso la capacità di resistenza della nostra economia, il rating dell’Italia è al livello di BBB High con trend stabile: il 27 ottobre aggiornerà la propria revisione.
Il 10 novembre sarà invece la volta di Fitch, che il 12 maggio scorso ha confermato il rating a BBB con prospettive stabili. Ma la data cui si guarda con più preoccupazione è il 17 novembre, quando arriverà il voto di Moody’s. L’agenzia è di fatto in stand by da maggio, quando decise di non aggiornare il rating.
Go to Source