Ti piace Biancaneve o Cenerentola? Così le principesse influenzano i bambini

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Alle bimbe piace più Biancaneve, Cenerentola o Merida? Una scelta non trascurabile, perché le principesse dei cartoon possono fare la differenza, possono incidere sull’autostima di chi le sceglie. Lo dimostra una ricerca condotta dall’Università della California, che ha voluto far luce sul legame tra la forma del corpo della principessa preferita dai bambini e la loro sicurezza.
Cosa è emerso? Secondo lo studio, personaggi come Aurora, Biancaneve e Cenerentola sono risultate avere un’influenza “meno positiva” sull’autostima dei bambini in base alla loro magrezza. Al contrario, i bambini che idolatrano Merida o Moana di Brave hanno molte più probabilità di essere sicuri di sè, grazie alla loro corporatura più “realistica”.

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Principesse da imitare

Il fatto è che le prinicpesse proposte ai più piccoli, attraverso i cartoon, in tv e al cinema, si presentano tanto accattivanti e glamour da diventare simboli, se non punti di riferimento, da imitare appunto. “Le principesse Disney sono presentate ai bambini come personaggi da cui trarre ispirazione”, hanno scritto gli autori della ricerca. Per esempio, sono spesso rappresentate come estremamente magre e la loro magrezza è spesso associata alla loro desiderabilità, come nel caso di Biancaneve che è definita “la più bella di tutte” e di Aurora che è benedetta con il “dono della bellezza”, nei rispettivi film. Pertanto, proseguono gli esperti, “le pellicole Disney con principesse magre possono rafforzare la narrazione sociale secondo cui la magrezza è socialmente più desiderabile o, come hanno scritto altri autori, la bontà è equiparata alla magrezza”.

Le tappe della ricerca

Nell’ambito della loro analisi, i ricercatori hanno esaminato un set di dati di 61 film Disney, con un totale di 112 personaggi classificati in base alle loro dimensioni corporee. In generale, le principesse dei film Disney più vecchi sono state classificate come “magre”, mentre figure più moderne come Merida rientravano nella categoria “di taglia normale”.
A un gruppo di genitori è stato poi chiesto quale fosse la principessa con cui i loro figli si identificavano maggiormente, oltre ad altre domande sull’autostima percepita dai loro figli. La principessa Elsa di Frozen ha vinto nettamente sia tra i bambini che tra le bambine: rispettivamente 76 e 94 l’hanno ritenuta la loro preferita. Al secondo posto si è posizionata Moana, dalle dimensioni realistiche, mentre tra le prime dieci figurano anche principesse ultra-magre come Elsa, Anna e Jasmine.

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L’influenza della magrezza

Complessivamente, gli esperti hanno rilevato che i bambini avevano maggiori probabilità di avere una visione positiva della propria autostima se la loro principessa preferita era di dimensioni medie. Ma, in coloro che avevano una principessa preferita più magra non è stato riscontrato un legame significativo tra il tempo trascorso a “giocare per finta” nei loro panni e la loro stima. Questo vale sia per i ragazzi che per le ragazze, ma ricerche precedenti indicano che i ragazzi potrebbero essere influenzati molto di più dalle principesse Disney.
“Personaggi di questo tipo possono influenzare atteggiamenti consolidati anche se passano inosservat – ha spiegato Catherine Hallissey, psicologa – . I bambini e gli adulti sono influenzati da tutto ciò che li circonda. Quindi, se i piccoli giocano con un certo tipo di giocattolo, questo influenzerà i loro pensieri e atteggiamenti”.

Nel giocattolo l’ideale di bellezza

L’analisi della psicologa è proseguita spiegando: “Se quel giocattolo rappresenta una versione idealizzata della bellezza, questo avrà un impatto sulla percezione che il bambino ha del bello e, per estensione, su come si sente all’altezza di questa versione idealizzata della bellezza. Quindi, se un bambino gioca con un giocattolo che ha un tipo di corpo più realistico, è più probabile che sviluppi una visione più realistica della forma, delle dimensioni e delle proporzioni del corpo”.
Alla luce dei risultati, gli autori ritengono che i personaggi di taglia media siano i più utili per i bambini, in quanto agiscono come “contesto protettivo” per la loro stima. “In particolare – hanno scritto – le rappresentazioni delle dimensioni corporee delle principesse sembrano avere un impatto particolare sui bambini piccoli, anche se le nostre analisi suggeriscono che forse le principesse magre non sono necessariamente dannose”.

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 “Immagini protettive”

In conclusione, gli esperti sottolineano: “I nostri risultati suggeriscono che le principesse con corporature medie creano un contesto protettivo per la stima corporea dei bambini, soprattutto quando i piccoli si impegnano con queste principesse attraverso l’immedesimazione e il gioco di finzione. Questi risultati  offrono maggiori sfumature alla nostra comprensione dell’effetto dell’impegno mediatico sullo sviluppo della stima corporea e degli stereotipi di genere nei bambini, permettendoci di capire meglio come le principesse Disney, nello specifico, possano giocare un ruolo nella vita e nella crescita dei bambini”.

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