Un posto al Sole, la parola “vampiri” in una puntata scambiata per “rabbini”. Scoppia la polemica, poi il chiarimento

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Puntata di Un posto al sole del 20 marzo, su Rai 3. “Quelli sono due rabbini, due sciacalli….”. Ma invece no, la parola incriminata era semmai “vampiri”, è la replica degli sceneggiatori, di Rai e della produzione Fremantle. E la faccenda si conclude così.

Uno dei protagonisti della popolare soap opera italiana pareva infatti definire con l’appellattivo “rabbini” due personaggi senza scrupoli e che speculano sulle disgrazie economiche. Una chiara riproposizione di uno dei più classici stilemi antisemiti. A segnalare l’episodio era stato quindi l’osservatorio antisemitismo del Centro di documentazione ebraica di Milano, derubricandolo alla voce “stereotipi”. Ovvero l’immagine dell’ebreo – il “rabbino” – avaro, dedito al più bieco affarismo naturalmente sulle spalle altrui.

Poi passa qualche ora e arriva il dietrofront del Cdec: “Un ascolto superficiale della scena incriminata ha spinto il nostro ufficio a segnalare l’episodio sul sito web. Da un controllo più accurato, verificato anche con gli sceneggiatori della trasmissione, abbiamo potuto accertare che la parola – in effetti biascicata e mal interpretabile – era ‘vampiri’ e non, come erroneamente scritto, ‘rabbini’. Siamo certi che l’antisemitismo e l’utilizzo inappropriato di espressioni riguardanti la religione ebraica sia estraneo alla cultura della trasmissione”.

Episodio chiuso e tante scuse a Un posto al sole, per fortuna.

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