Liguria, la temperatura del mare a 21°C e lo strano caso della mosca cinese

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La boa di Capo Mele, in Liguria, indica che la temperatura del mare è a 21,2°C, come rileva Arpal, l’agenzia regionale per l’ambiente della Liguria. Si tratta, almeno, di tre gradi in più rispetto alla temperatura che il mare dovrebbe avere in questo periodo dell’anno. Prima ancora degli strumenti scientifici, ci sono i liguri e i genovesi a testimoniare l’estate che non passa di quest’anno: non solo le spiagge sono affollate dagli incalliti della tintarella, ma anche i bagnanti non smettono di nuotare in mare, per cercare un piacevole refrigerio al caldo e all’umidità che morde la costa e le città. Non c’è la leggerezza che accompagna l’estate, però, tra gli abitanti della Liguria: la consapevolezza dell’anomalia è ben presente a tutti e la temperatura ancora così elevata del mare, come i liguri sanno bene per esperienza, rappresenta un potenziale detonatore di fenomeni forti, in caso di importanti perturbazioni.

(bussalino)

In ogni caso oggi le spiagge cittadine di Genova, quelle di corso Italia, Boccadasse ma anche a Voltri e Nervi, nonostante il vento di mare, razie ai 23/24 gradi al sole seppur velato, erano affollate da pensionati aficionados della tintarella, genitori e nonni con bambini piccoli, e soprattutto impiegati in pausa pranzo e studenti.

L’arrivo della mosca cinese

Poi, la temperatura dell’aria, attestata dai 20 gradi in su, ha effetti anche sul ciclo vegetativo delle piante: gli agricoltori segnalano una caduta precoce delle olive dagli alberi, con conseguenze non ancora valutabili sull’esito dell’olio. E poi ci sono le condizioni ideali perchè gli insetti tipicamente estivi continuino il proprio ciclo vitale in quest’estate infinita: le zanzare stanno attanagliando le notti dei genovesi e dei liguri, tanto che supermercati e farmacie non hanno ancora tolto dagli scaffali i repellenti e le vendite proseguono fitte. E poi ci sono le cimici, tipiche del periodo autunnale, che però, per il troppo caldo, si rifugiano all’ombra delle abitazioni. Infine, a Genova, c’è un fenomeno unico e per studiarlo si sta muovendo perfino l’Università che ha avviato un focus nazionale su una mosca, arrivata dalla Cina a bordo delle navi, un paio di anni fa. Unica città in Italia, Genova ha visto proliferare questo insetto il cui Dna racconta proprio l’origine cinese, ma di cui si sa pochissimo e l’unicità della sua diffusione rispetto al resto del Paese (un paio di esemplari sono stati individuati anche a Napoli) ha portato gli studiosi a occuparsene.

“Tutti gli insetti tipici della tarda estate continuano a volare, accade per le zanzare, per le mosche, ma anche per alcuni tipi di farfalle che in questa stagione non dovremmo assolutamente più vedere — conferma Stefano Vanin, professore di Zoologia all’Università di Genova, da poco “rientrato” dall’Huddersfield University  — ci troviamo di fronte a un cambiamento climatico che ha imposto uno sconvolgimento delle condizioni di temperatura e umidità. Gli insetti dipendono dalle temperature che, se non scendono, garantiscono loro condizioni per continuare a proliferare e stanno benissimo. Essere stabilmente sopra i 20 gradi assicura queste condizioni. Tutto il nord Italia ha condizioni analoghe: temperature estive e l’assenza di quelle tipiche piogge autunnali che provocano un brusco abbassamento della temperatura che faceva scomparire zanzare e mosche”.

(bussalino)

Proprio Vanin guida il gruppo di recerca che sta cercando di capire chi sia, e soprattutto cosa veicoli, questa nuova mosca, che è piuttosto piccola e fastidiosa: “Si chiama Synthesiomyia nudiseta, l’abbiamo trovata su diversi cadaveri: la stiamo studiando, abbiamo appena pubblicato i primi risultati su una rivista scientifica. Stiamo avviando uno studio specifico su Genova perché, essendo la mosca veicolo di patogeni, dai virus ai batteri, dobbiamo capire cosa trasporti e se possa rappresentare un pericolo per la salute pubblica”. E Vanin lancia un appello proprio alle Autorità portuali cui chiede di alzare il livello di controlli sui carichi: “Prima i viaggi delle navi erano più lunghi ed eventuali insetti trasportati morivano durante il tragitto oppure all’arrivo, quando un drastico cambio di temperatura ne impediva la sopravvivenza – spiega – oggi invece i viaggi sono veloci e spesso questi insetti trovano condizioni analoghe a quelle di partenza nel porto di arrivo: e si diffondono, come è accaduto alla nuova mosca genovese”.

Il professor Vanin però chiama in causa anche le amministrazioni comunali, per la necessità di cambiare le politiche di gestione degli spazi pubblici: “Dobbiamo aumentare le superifici alberate, l’ombra abbassa la temperatura al suolo ed è urgente farlo in tempi brevi – dice il professore – inoltre vanno evitate tutte le superfici di acqua stagnante, vanno tenuti puliti i tombini, le caditoie, anche quelle private, contro il proliferare delle zanzare. Poi va favorita la diffusione dei predatori, come pipistrelli e piccoli pesci nelle vasche”. Il sindaco di Genova, Marco Bucci, due giorni fa, ha dovuto emettere un’ordinanza per procedere alla disinfestazione di un’intera area della città, in Val Polcevera, dove la Asl3 ha individuato su alcuni esemplari di zanzara Culex pipiens, il virus Ubutu, un adenovirus che può provocare danni alla salute umana.

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