Musk show contro censura Woke e bando del petrolio

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E’ arrivato come una rockstar e sul palco, dopo un veloce cambio d’abito, è salito con il figlio piccolo (uno dei suoi 11) in braccio per incitare gli italiani a fare più bambini e per difendere la libertà di pensiero contro ‘il virus Woke’ della sinistra alla quale ha scippato il simbolo del pugno chiuso congedandosi poi al grido di ‘w gli umani’.

Elon Musk non ha deluso chi si aspettava uno show dal palco della manifestazione di Fratelli d’Italia dove lui, protagonista assoluto dei veicoli elettrici, ha anche dato una stoccata agli ambientalisti, accusati di spandere terrore e “far perdere la speranza” sulla crisi climatica e di “demonizzare” petrolio e gas. Il vulcanico imprenditore, non perdendo mai il sorriso, ha così sapientemente fatto leva su alcuni degli argomenti cari alla platea: no all’immigrazione illegale, lotta alla crisi demografica, la tirannia del politicamente corretto ed un Europa burocratica e iper normativa, riscuotendo diversi applausi e raccogliendo ogni volta gli assist su diversi argomenti, lanciati dell’intervistatore Nicola Porro. In prima fila, ad ascoltarlo in una sala pienissima, la presidente del consiglio Giorgia Meloni – con la quale si tratterrà poi per tre quarti d’ora a colloquio – il leader di Vox Santiago Abascal e il premier albanese Edi Rama.

Nel pomeriggio, anche un incontro con il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini: “Nucleare, mobilità e di libertà”, gli argomenti affrontati con Musk che si è soffermato davanti al plastico del Ponte sullo Stretto. Abito scuro e camicia bianca botton down ma con ai piedi scarpe da trekking, Musk ha fatto dimenticare così ai presenti la sua immagine di capitalista anarcoide, dalla vita personale disordinata e figli ottenuti con la gestazione surrogata, consumatore di droghe, speculatore con criptovalute, dal licenziamento facile e a favore del libero mercato spinto tanto da suscitare perplessità persino negli Stati Uniti. “Contraddizioni che vengono però sottolineate da vari esponenti del centrosinistra: nel mirino finisce in particolare la volontà del patron di Tesla di ricorrere alla gestazione per altri. Zan per il Pd, Fratoianni e Bonelli per Avs, Magi per Più Europa accusano “la destra di ipocrisia”.

La Gpa “non è reato -afferma Nicola Fratoianni- se hai soldi e potere, non è resto se sei ricco, bianco e amico loro”. In effetti, anche le idee di Musk sul fronte economico cozzano con alcuni punti dell’agenda del partito e del governo (o meglio di una sua componente) composta anche da misure di controllo dei prezzi e sussidi. Malgrado sia contro i gli aiuti pubblici, va detto, le aziende di Musk ne hanno spesso fatto incetta e, un tempo critico contro il negazionismo climatico e a favore dell’elettrico spinto, ora l’imprenditore riconosce la necessità di una transizione dove il petrolio e il gas “non siano demonizzati”. Posizioni, assieme all’allargamento delle maglie sui commenti e post in X, che gli hanno attirato la simpatia della destra americana ed europea e critiche dalla Ue.

L’Italia, concede comunque Musk su sollecitazione di Porro , “è un buon paese dove investire” ma sconta un basso tasso di natalità, come altri paesi industrializzati. Lo scorso giugno, tra l’altro, proprio il patron di Tesla in occasione di una sua visita a Palazzo Chigi aveva aperto scenari di investimenti nell’aerospazio e nell’automotive, due settori dove l’Italia ha una buona filiera ma sul palco stavolta non si sbottona. La ‘gioia’ è un altro filo conduttore del discorso di Musk. Quella del merito e del divertimento messe appunto a rischio da norme eccessive e pensiero ‘woke’. Dove riconosce della necessità di regolare è nell’intelligenza artificiale, giudicata “un’arma a doppio taglio”. E anche questa volta quando parla di spazio e innovazione Musk si appassiona, cita Enrico Fermi e assicura che lui “gli alieni non li ha visti”. Un ultimo appello contro la “censura e la libertà di espressione, fondamenta della della democrazia” ed è tempo di andare: in piedi alza il braccio sinistro e saluta con il pugno chiuso, poi solo un paio di selfie e via. 

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