Ancora un naufragio davanti a Lampedusa. Si inabissa un barchino, tre dispersi: c’è anche una neonata

Pubblicità
Pubblicità

Ennesima tragedia al largo di Lampedusa. Ancora una neonata che muore a un passo dalla costa, insieme almeno ad altre due persone. Dopo i tre naufragi della settimana scorsa, costati la vita ad almeno cinque persone fra cui una neonata e un ragazzo di quindici anni, si allunga ancora la lista di morti e dispersi nel Mediterraneo, che mai come in questi primi mesi dell’anno si sta dimostrando un posto pericoloso. Tre persone, fra cui una piccolina di appena quattro mesi, sono finite in acqua durante un’operazione di soccorso del veliero ong Trotamar III.

Annullato il fermo di Sea Watch. Per la terza volta i giudici sconfessano il decreto Piantedosi

Da tre giorni vagavano su un barchino di ferro partito dalla Tunisia, che faticosamente, probabilmente dopo aver perso più volte la rotta, aveva quasi raggiunto l’isola di Lampedusa. Stracarico, instabile, con una linea di galleggiamento bassissima, stava ricevendo assistenza dall’equipaggio, quando improvvisamente si è inabissato. La distribuzione dei giubbotti di salvataggio era ancora in corso ma a bordo, dopo ore di traversata su quel guscio instabile, si è scatenato il panico. Basta questo perché un’onda entri e quelle barche di latta affondino in pochi attimi. In tre, due uomini e la neonata, sono finiti in acqua e non sono più riemersi.

La strage silenziosa nel Mediterraneo: un migrante su quindici annegato o disperso

Mentre metteva in salvo 44 persone, l’equipaggio ha provato a cercarli fra le onde, poco dopo è arrivata anche la motovedetta della Guardia Costiera di cui si attendeva l’intervento. Di loro però non si è trovata traccia. Le ricerce sono formalmente ancora in corso, mentre sul molo Favaloro si sono faticosamente allineati i sopravvissuti, stremati da una traversata lunga e straordinariamente difficile. In quattro, fra cui una donna incinta, sono stati portati al Poliambulatorio per ricevere cure, gli altri – gelati, stremati e doloranti dopo giorni rannicchiati su quel barchino – sono stati assistiti sul molo.

Partiti alla chiusura della finestra di beltempo, i naufraghi sono stati sorpresi in mare da forti venti e correnti e solo tre giorni dopo la partenza sono riusciti ad avvicinarsi a Lampedusa. Ma non per tutti ha significato salvezza.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *