Bollette: dalla lavasciuga al router di internet. Ecco quanto ci costa una giornata-tipo dei nostri elettrodomestici

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Come abbiamo imparato soprattutto nel corso della tempesta dei prezzi energetici del 2022, i nostri comportamenti quotidiani incidono – eccome – sul peso della bolletta. I consigli per risparmiare energia li conosciamo più o meno tutti. Ma quanto spendiamo ogni giorno per usare ogni singolo elettrodomestico?

È la domanda che si è posta Altroconsumo, che in un’indagine ha analizzato proprio l’incidenza di ogni strumento elettronico presente nella casa. Conoscerne l’impatto può aiutarci a capire dove intervenire, nello specifico, per ridurre ancora di più i consumi.

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I costi nel dettaglio

Partiamo dalla somma: al costo attuale dell’elettricità (25 centesimi al kilowattora) secondo i calcoli di Altroconsumo una giornata-tipo in cui vengono usati tutti gli elettrodomestici ci costa 2,90 euro. Può sembrare poco, ma moltiplicato per trenta giorni si arriva a 87 euro. E parliamo del solo costo della materia energia, una voce che compone meno del 60% dell’importo finale di una bolletta. Vediamo ora l’impatto di ogni dispositivo, ipotizzando una casa in cui si usa esclusivamente elettricità al posto del gas .

  • L’elettrodomestico più energivoro risulta essere la lavasciuga, che per un programma cotone+asciugatura comporta una spesa di 1,27 euro;
  • L’utilizzo del climatizzatore per 4 ore – per caldo o fresco – costa 75 centesimi se l’impianto è a pompa di calore;
  • Vogliamo cucinare qualcosa al forno ventilato? Un’ora di accensione a 180 gradi costa 55 centesimi; mentre il piano a induzione, due volte al giorno per un’ora raggiunge un totale di 40 centesimi;
  • Il frigorifero – che giocoforza rimane costantemente acceso – 45 centesimi quotidiani;
  • La lavastoviglie con il programma “auto” rincara il conto di 25 centesimi; altrettanti per un termoventilatore acceso una mezz’oretta, magari per scaldare il bagno;
  • Il boiler elettrico che scalda l’acqua per una doccia di dieci minuti è piuttosto caro: 50 centesimi. Altri dieci per asciugarci i capelli con il phon per un quarto d’ora alla massima potenza;
  • Da non sottovalutare neanche l’impatto del router, necessario per avere una casa connessa e quasi sempre acceso h24, che secondo Altroconsumo incide per 15 centesimi al giorno;
  • Infine ci sono i carichi fantasma: tutti quelli di cui non ci accorgiamo ma che, silenziosamente, consumano un po’ di energia. Il classico esempio è quello della spia led del televisore ma ci sono anche decoder o smart speaker: tutti insieme, è la stima, incidono per 25 centesimi al giorno.

Certo, difficilmente una famiglia utilizza tutti gli elettrodomestici ogni giorno. Ma per una giornata più vuota, ad esempio in mezzo alla settimana, possono essercene altre più “energivore”, come il weekend in cui si tende a utilizzare di più la lavatrice o il forno.

Quel calore che costa (e rischia di farci restare al buio)

La maggior parte delle case italiane sono alimentate con 3 kilowatt (kW) di potenza nominale, mentre quella effettivamente disponibile è quasi sempre 3,3 kW. Una volta saputo questo, bisogna tenere presente che i dispositivi che prevedono il riscaldamento di una resistenza consumano più degli altri. Maggiore la temperatura raggiunta, maggiore è il consumo: pensiamo ai phon e ai bollitori. Accendere uno di questi mentre, ad esempio, abbiamo il forno acceso (che da solo può arrivare a 3 kW) è garanzia di blackout, con il contatore che scatta. Il consiglio che fornisce l’associazione è di usare il phon a una temperatura intermedia con ventola al massimo.

Altroconsumo fornisce altri esempi. Per la lavatrice la fase più energivora è il riscaldamento dell’acqua con picchi tra 1,5 e 2,3 kW. Ecco perché, com’è facile desumere, più bassa è la temperatura del programma e minore è l’impatto in bolletta. Il forno a microonde consuma intorno agli 0,9 kW ma abbassando la potenza, con tempi di cottura più lunghi, è possibile ridurre i consumi. “Attenzione al grill e alle cotture combinate che possono portare ad assorbimenti fino a 1,5 kW”, avverte l’associazione.

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