Bollette elettriche: che prezzi deve aspettarsi chi non passa al mercato libero?

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Ora che i nomi delle compagnie elettriche che gestiranno il Servizio a tutele graduali (Stg) è già iniziato a circolare, manca “solo” l’informazione più importante: quanto pagheranno i consumatori che non sceglieranno il mercato libero? A luglio infatti finirà la tutela dell’energia elettrica e, chi non avrà fatto alcuna scelta, finirà proprio in questo regime.

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Cosa sono le tutele graduali?

Una via di mezzo tra tutela e mercato libero: le condizioni contrattuali le stabilisce l’autorità dell’energia Arera, il prezzo invece sarà indicizzato, unico a livello nazionale ed è impossibile da dire oggi. Perché dipende dall’esito finale delle gare, in cui diversi operatori si stanno contendendo i clienti che a luglio non saranno passati al libero, divisi per lotti geografici. Aste che si concluderanno il 6 febbraio.

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Conviene più la tutela graduale o il mercato libero?

Una risposta certa si potrà sapere solo a ridosso di luglio, quando si saprà quanti clienti saranno rimasti e si potrà calcolare con precisione la tariffa. Intanto, però, qualche considerazione possiamo farla. Il Stg sarà – come detto – un prezzo variabile, (esattamente come la tutela che sta per andare in pensione per i non vulnerabili) indicizzato al Pun, cioè il prezzo del mercato all’ingrosso. Questo prezzo è in discesa e decisamente più basso rispetto a qualsiasi prezzo fisso proposto dagli operatori del mercato libero. Cosa significa? Che alle condizioni di oggi la tutela graduale sarà certamente più conveniente delle offerte fisse del mercato libero. E ci sono buone possibilità che lo siano anche rispetto a quelle indicizzate, sempre sul libero. Perché il prezzo del Stg sarà una media tra le tariffe proposte da tutti gli operatori vincitori di asta, e ingloberà anche gli sconti che questi hanno introdotto sulla componente fissa (il cosiddetto “canone mensile” della bolletta). Ma c’è un altro aspetto da considerare. Sul mercato libero gli operatori possono offrire sconti o promozioni che potrebbero far pendere la bilancia dalla loro parte. Un giro sul Portale offerte di Arera è consigliato in ogni caso.

Quali sono le condizioni contrattuali?

Le stesse delle Placet, che si possono consultare in versione integrale a questo link. Per riassumerne alcune: la fatturazione sarà bimestrale; si potrà pagare con domiciliazione bancaria, postale o su carta di credito ma anche con semplice bollettino. In quest’ultimo caso sarà richiesto un deposito cauzionale di 11 euro per ogni kilowatt di potenza impegnata (la maggior parte delle famiglie ne ha tre, il che significa 33 euro di deposito).

Cambierà l’operatore?

Non è detto. Facciamo un esempio: se un consumatore è già cliente di Enel o di Hera, c’è qualche possibilità in più che rimanga sotto lo stesso tetto. Le due aziende infatti si sono assicurate 7 lotti ciascuna per un totale di 1,4 milioni di clienti a testa. Ma anche a Iren è andata bene con 4 lotti che corrispondono a circa 400mila clienti. Ma potrebbe anche capitare un operatore diverso: solo a febbraio ci saranno certezze.

Quanto dura il Stg e cosa succederà dopo?

Le tutele graduali dureranno tre anni. Dopo questi 36 mesi non ci saranno proroghe e i clienti dovranno passare al mercato libero.

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