Francesco Paolantoni e la polemica sul presepe vivente con Biagio Izzo su Rai 2: “Sono stupito, inorridito e impaurito”

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Francesco Paolantoni è stupito ma anche decisamente arrabbiato per le dichiarazioni di Maurizio Gasparri che in commissione di vigilanza Rai ha bollato come “blasfema e volgare la scenetta che dell’attore con Biagio Izzo sulla natività (andata in onda lo scorso 26 dicembre su Rai 2 nel programma Da Natale a Santo Stefano). La satira sul presepe vivente ha fatto insorgere anche i cattolici di Pro Vita e famiglia onlus.

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Come ha scoperto dell’interrogazione di Gasparri in Vigilanza?
“Attraverso internet. Amici mi hanno mandato dei messaggi riportandomi questo surreale evento. Sono rimasto allo stesso tempo stupito e impaurito che si gridi allo scandalo o alla vergogna, questa roba ha l’aria di oscurantismo. Da una parte torniamo al vecchio problema della comicità, che non andrebbe censurata. Noi abbiamo fatto ironia, satira, gioco, qualcosa di lontano dal voler offendere chiunque, in un clima divertito e divertente, con persone che non sono contro la religione. Una volta c’era anche il reato di vilipendio: Troisi e company furono processati per vilipendio alla religione per la loro splendida scena sull’Annunciazione. Sono cose da Medioevo. E poi si chiede alla Rai di fare qualcosa. Intanto non vedo cosa dovrebbe fare: non è una tv del Vaticano, ma una televisione di uno Stato laico in cui vige libertà di espressione. Dovrebbe impedire che i comici giochino? Stiamo a giocare coi fanti e lasciamo stare i santi? Ieri mi messaggiava Valentino Picone, anche lui e Ficarra stanno combattendo con il loro film. Sono stupito, inorridito, impaurito, stiamo tornando indietro”.

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Coghe e Giovanardi di Pro vita e famiglia onlus lamentano un san Giuseppe operato alla prostata e un uomo travestito da Vergine Maria.

“Da sempre a teatro gli attori interpretano i ruoli femminili. Eravamo in tre, con Biagio Izzo e Stefano Di Martino. Uno di noi doveva fare la donna. Non vedo nulla di male nel fatto che Giuseppe aveva fatto un esame alla prostata: qual è l’offesa? Se vogliamo analizzare fino in fondo bisogna dire che in verità Giuseppe era perplesso sul fatto che la Madonna fosse incinta, che non accettava inizialmente questa idea. E allora perché non potremmo dirlo? Ci abbiamo solo giocato un po’ su. Addirittura ora si indaga? La questione del politicamente corretto sta toccando il ridicolo. Ma davvero vogliono impedirci di fare questo mestiere, stiamo superando limiti e buonsenso. Non si può più fare nulla. Ormai siamo limitatissimi, non sappiamo come esprimerci. Noi non volevamo attaccare nessuno, tantomeno offendere, ma bisognerebbe avere l’intelligenza di accettare il gioco. Non abbiamo bestemmiato, o fatto cose tanto orribili da suscitare una reazione come questa. A meno che non si tratti di qualcosa di strumentale, sul fronte politico, perlomeno ho questa sensazione. Non penso che Gasparri sia offeso per motivi religiosi. Non penso che viviamo in un Paese di moralisti estremisti”.

Ha timore che tutto questo serva a intimidire i comici?

“Sì, la mia paura è che sia un segnale per limitare, intimidire. Serve a dire ‘certe cose non le potete fare, certe cose non le potete dire’. E questo non è giusto, in una società laica in cui c’è libertà di espressione non dovrebbe essere così”.

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Sente di dovere delle scuse per aver urtato la sensibilità dei cattolici?

“Francamente posso chiedere scusa se qualcuno si è offeso, ma ribadisco che un cattolico intelligente non dovrebbe offendersi. Il problema è che bisognerebbe chiedere scusa continuamente, qualsiasi cosa tu faccia e tu dica può offendere l’esasperato di turno. E allora chiediamo scusa continuamente? Non si può, non è giusto, se facciamo questo mestiere. Uno fa la satira e poi si scusa? E allora diciamo che non si può fare più, che viviamo in un Paese in cui non si può fare più”.

Ha sentito i suoi colleghi della serata, Izzo e De Martino?

“Non ho sentito Biagio e Stefano ancora, però insomma. Spero che ci rideremo sopra perché è veramente una cosa troppo esagerata. Non ci eravamo preoccupati minimamente, perché ci sembrava una cosa talmente innocente, giocosa… Mai avremmo immaginato di andare incontro a queste reazioni”.

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