Case loculo a prezzi folli e stipendi bassi: la ricerca impossibile di un affitto a Milano per gli under 35

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Trovare casa a Milano? Se siete under 35, lavoratori precari o peggio ricercatori e stagisti è un’impresa non certo facile, a meno di non rimetterci gran parte dello stipendio o chiedere aiuto – come da studenti – ai genitori. Non è una novità, certo, che a Milano gli affitti siano tra i più alti d’Italia: l’ultimo rapporto di Immobiliare.it Insights (la divisione specializzata in studi di mercato) ha evidenziato che nel capoluogo lombardo, ad esempio, per una camera singola ci vogliono oltre 600 euro al mese, cioè il 20 per cento in più rispetto a un anno fa e l’8,2 per cento in più rispetto ai livelli pre-Covid. Stando sempre al rapporto, a luglio 2022 per gli immobili residenziali in affitto sono stati richiesti in media 20,08 euro al metro quadro, con un aumento dell’11,56 per cento rispetto al 2021.

Se questi sono i prezzi, come si fa a trovare casa? Se lo chiedono i fuorisede under 35 che affollano virtualmente i gruppi Facebook dedicati a chi cerca e offre case in affitto. Come Claudia Greco, 31enne catanzarese iscritta alla facoltà di Scienze della Formazione Primaria e insegnante di sostegno a Milano, che alcuni giorni fa si è sfogata sulla pagina ‘Appartamenti & stanze in affitto Milano’, scatenando risposte di malcontento a catena: “Da mesi mi imbatto in case che sembrano loculi e in catapecchie a prezzi esagerati – racconta -. Mi dispiace dover constatare quanto la città nella quale vivo da 5 anni sia diventata così inavvicinabile”. Alcuni esempi? “Per un bilocale di 40 metri quadrati nel quartiere Giambellino mi hanno chiesto 900 euro al mese (spese escluse) e per un altro di 35 metri quadrati alla fine di via Savona 1.300 euro (sempre senza spese) – spiega Greco – A San Siro, poi, per un piccolo appartamento in via Harar volevano 1600 euro al mese e addirittura mille euro per una casa di 45 metri quadrati a Corsico, fuori Milano”. Canoni a cui aggiungere “la provvigione annuale del 22 per cento per l’agenzia immobiliare (se fa da tramite) e l’anticipo di 3 mensilità di caparra oltre a quella corrente: sembra che nessuno si renda conto che essere lavoratori precari a Milano significa guadagnare in tanti casi 500 euro con un contratto da stagista, e quanti arrivano a 1.400 euro al mese?”.

Ma non sono solo i prezzi a far discutere: c’è anche la questione delle condizioni degli appartamenti, spesso molto diverse da quelle mostrate online e ben lontane da essere proporzionate ai canoni richiesti. “Se proprio devo pagare tanto una casa deve almeno essere decente – racconta Giulia Marsella -. Ho abitato in un bilocale a Milano per 1200 euro al mese e l’ho dovuto anche interamente arredare”. E aggiunge Claudia Greco: “Ho avuto modo di visionare ‘bilocali’ in zone alquanto discutibili a 1500/1800 euro al mese e stanze a 800 euro al mese solo per donne e studentesse. Mi sono interfacciata con proprietari di casa che affittano loculi a prezzi fuori mercato, stizzendosi se provi a far notare loro che gli infissi ti cadono addosso, che la porta con un calcio viene aperta e che su quel letto con la metà delle doghe rotte non ci faresti dormire neanche il gatto”.

“Io ho dovuto ripiegare su Pavia”, racconta Jim Marassi che ha scelto di vivere in un’altra provincia per sfuggire al caro affitti milanese. Ai racconti dei giovani si aggiungono anche quelli dei genitori che cercano una sistemazione per i figli: “Ci sono dentro anche io, da madre, nella ricerca di un monolocale o bilocale a prezzi adeguati e in luoghi tranquilli – aggiunge Mariangela Angie, sempre nel gruppo – A Milano e paesi limitrofi vengono proposte stanze o case fatiscenti a costi esosi”. Per Anna Pia Nardella è l’andamento del mercato a imporre canoni così elevati: “Fino a quando ci saranno persone disposte a pagare questi prezzi, nulla cambierà”, scrive. C’è, poi, chi – come Roberta Barone – consiglia di andar via da Milano “perché gli affitti sono alti e gli stipendi per nulla adeguati”, chi propone di spostarsi in periferia, anche se Annalisa Di Giacomo non è della stessa idea, perché “anche fuori Milano per un trilocale servono almeno mille euro” e chi invece, dall’altra parte, come Massimiliano Antonelli, evidenzia la sua esperienza di locatario lontano da speculazioni: “Ho appena dato in affitto il mio bilocale di 61 metri quadrati in condizioni ottime a 660 euro più spese condominiali vicino la fermata Brenta della linea 3 del metrò e ho utilizzato il canone concordato, così ho fatto risparmiare 100 euro al mese agli affittuari e anche io pago meno tasse”.


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