Chiara Ferragni e pandoro Balocco: la procura di Milano apre un fascicolo conoscitivo (senza indagati) sul caso dell’iniziativa benefica sanzionata dall’Antitrust

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L’esposto di Codacons e Assourt nei confronti di Chiara Ferragni e di Balocco per la pubblicità del pandoro, porta all’apertura di un primo fascicolo. Un’indagine esplorativa senza ipotesi di reato nè indagati è stata aperta dalla procura di Milano e affidato dal procuratore capo Marcello Viola al pool antitruffe guidato dall’aggiunto Eugenio Fusco.

Le associazioni dei consumatori hanno depositato lo stesso esposto nelle 104 procure italiane, quindi saranno da valutare nelle prossime settimane questioni di competenza territoriale.

Gli accertamenti saranno affidati, da quanto si è saputo, alla Gdf di Milano. Al momento, riguarderanno i contenuti dell’esposto per truffa nei confronti “di una pluralità di individui”, ossia i consumatori, come hanno scritto le associazioni. Non è escluso, però, che poi si possano allargare anche alla vicenda simile della pubblicità delle uova di Pasqua della Dolci Preziosi.

Il Codacons aveva depositato l’esposto in 104 Procure e quella di Milano è stata la prima ad aprire un fascicolo, a quanto risulta. Poi, ad ogni modo, potrebbe porsi, più avanti nelle indagini, una questione di competenza territoriale. Mentre Ferragni risiede a Milano, la sede della Balocco è in provincia di Cuneo.

La modalità di presentazione della campagna per la vendita del pandoro, si legge nell’esposizione, “è risultata ingannevole ed aggressiva, in spregio ai consumatori, i quali sarebbero stati sensibilmente influenzati nella loro capacità decisionale, soprattutto alla luce della destinazione dei ricavati ai bambini gravemente malati”.

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