Ciampino, cosa sappiamo sull’incendio, la nube e la paura diossina

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L’incendio, la colonna di fumo visibile da mezza città e ora il bisogno di mettere al più presto al riparo i residenti di Ciampino. Il rogo che da sabato mattina continua a devastare l’impianto di stoccaggio e trasferenza dei rifiuti – soprattutto ingombranti – Ecologica 2000 nel comune al confine con Roma richiede contromisure immediate per contrastare la paura diossina.
 

Ecco, allora, le prime raccomandazioni della Asl Roma 6: “Laddove è visibile il fumo e l’odore dovesse essere intenso di tenere le finestre chiuse e non uscire da casa a meno che non venga richiesto dagli addetti al soccorso”.

Incendio in una discarica a Ciampino: nube di fumo visibile anche da Roma. La sindaca: “Tenere le finestre chiuse”. Circolazione sospesa in un tratto della ferrovia Roma-Velletri

I tempi per domare le fiamme l’incendio, spiegano i vigili del fuoco, “non sono rapidi” perché “l’area interessata è di 20mila metri quadrati” ed è composta “da montagne di rifiuti. Si tratta di gettare una grande quantità d’acqua, mano a mano aprire e allargare i rifiuti per raffreddare la parte che sta sotto. Ci saranno continue riprese finché non saremmo arrivati alla fine”.

Rogo di rifiuti a Ciampino, l’enorme colonna di fumo nero in cielo

I problemi più seri, però, potrebbero arrivare dopo. Nelle prime ore successive all’incendio la qualità dell’aria è ancora buona. Ma si teme, come già accaduto a Pomezia con il rogo di Eco X del maggio 2017, l’inquinamento di ritorno: le tossine potrebbero posarsi a terra (e quindi sulle abitazioni) anche a distanza di diverse ore, se non di giorni.

Su questo punto, monitorando i venti e la loro intensità si occuperà l’Arpa. L’Agenzia regionale per l’ambiente ha già installato un rilevatore della qualità dell’aria: i primi risultati arriveranno tra 24 ore e a quel punto si saprà quali sono la aree più a rischio tra il quadrante Sud di Roma, la stessa Ciampino, Santa Maria delle Mole e Cecchina. Oltre alla diossina, sotto controllo i dati relativi a Ipa e Pcb.
 

Sul caso interviene il deputato Filiberto Zaratti. L’onorevole dei Verdi ricorda come “già un anno fa abbiamo subito le conseguenze di un altro incendio nello stesso impianto di rifiuti di Ciampino. Di nuovo oggi Roma Sud e l’area dei Castelli Romani sono avvolte da una colonna di fumo nero e intenso. Ci chiediamo se l’impianto Eco Logica 2000, sebbene autorizzato dalla Città metropolitana per il deposito di rifiuti non pericolosi, sia gestito in sicurezza e sia soprattutto compatibile con una zona a ridosso della città ad altissima densità di abitanti”.
 

Quindi la richiesta al ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin “di rispondere rapidamente, vista gravità della situazione, alla interrogazione che stiamo predisponendo – aggiunge – Intanto, in attesa di conoscere le analisi dell’Arpa su eventuali presenze di diossina, il Comune e la Asl Rm6 invitano la cittadinanza a tenere le finestre chiuse, mentre l’aeroporto di Ciampino è stato chiuso, notizia che ci preoccupa ulteriormente: vogliamo sapere quale sia il danno alla salute e alla ambiente provocato da un impianto che evidentemente presenta forti criticità”.

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