Città30, pronta la direttiva di Salvini: ecco i criteri del Ministero

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ROMA “Gli uffici del Mit hanno preparato la direttiva sui limiti di velocità nei centri urbani su cui verrà avviato un confronto istituzionale. Il vicepremier e ministro Matteo Salvini, che anche oggi è stato in contatto diretto con molti amministratori locali di tutti i colori politici, ribadisce l’impegno di collaborare per ottenere città più sicure. Salvini – orgoglioso di aver voluto il nuovo codice della strada dopo decenni di attesa – ha chiarito che va trovato un equilibrio affinché non ci siano provvedimenti poco efficaci o addirittura dannosi”. Lo fa sapere il Ministero dei Trasporti.

La direttiva del Mit, come spiega il viceministro ai trasporti Galeazzo Bignami di Fratelli d’Italia “è concepita per uniformare i criteri che possono portare alla definizione di “zona 30” o di “strada 30”, per evitare l’effetto contagio su tutta la città”. L’idea quindi è quella di classificare le zone in base alla presenza di determinate caratteristiche, in modo da non avere la Città 30 che il sindaco Matteo Lepore vuole applicare, ma un reticolo di strade con diverse velocità di percorrenza in base alle caratteristiche. “Ci devono essere condizioni particolari per dover andare ai 30 all’ora, ad esempio la presenza di scuole, ospedali, luoghi sensibili oppure una particolare pericolosità – spiega Bignami – fattori che possono portare una maggiore esposizione degli utenti ai rischi della strada. Requisiti stringenti e non generici”.

Alla fine, la Città 30 sarà più striminzita. “Si restringono significativamente le zone riguardate dal provvedimento – spiega Bignami, che conosce bene Bologna, sua città natale – si evita la diffusione indiscriminata di uno strumento che andava usato cum grano salis e non dappertutto indiscriminatamente. Il limite dei 30 chilometri all’ora non può essere generalizzato, c’è differenza anche tra le singole strade: una stretta e tortuosa non può essere equiparata a una strada larga e dritta. La direttiva, con adozione immediata, supera le ordinanze del Comune e così la lista delle strade coinvolte è da rifare, l’impatto si limita molto”.

Codacons: “Ricorreremo al Tar”

“Siamo in attesa di visionare il testo della direttiva del Mit sui limiti di velocità nei centri urbani e, se confermerà una limitazione dei poteri dei sindaci in materia di sicurezza stradale, impugneremo l’atto al Tar del Lazio”. Ne dà notizia il Codacons, da subito sceso in campo in difesa della riduzione della velocità a 30 km/h a Bologna. “Tutti gli esperti sono concordi nell’affermare che misure come quella adottata a Bologna hanno molteplici effetti positivi, e pochissimi disagi per gli automobilisti – spiega il presidente Carlo Rienzi – Ricordiamo che la velocità eccessiva è una delle principali cause di morte sulle strade italiane, e i sindaci hanno il potere, oltre che il dovere, di adottare misure per incrementare la sicurezza stradale e ridurre l’incidentalità”.

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