Corsi di sopravvivenza e costruzione di nuovi rifugi: così la Polonia prepara i civili alla guerra

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BERLINO – Un mese fa il ministro della Difesa polacco lo aveva dichiarato senza mezzi termini. “Mi aspetto ogni scenario e prendo quelli peggiori molto sul serio”. Wladyslaw Kosiniak-Kamysz aveva risposto a una domanda precisa. Se la Russia dovesse vincere in Ucraina, aveva chiesto il quotidiano Super Express, vi aspettate un’invasione della Polonia?

A distanza di poche settimane, il governo di Varsavia sembra essere passato ai fatti. Sin dallo scoppio della guerra in Ucraina, le autorità polacche avevano preparato una mappa del fabbisogno dei rifugi sotterranei per i civili in caso di un conflitto. E adesso hanno avviato un piano per costruirne centinaia di nuovi e per risanare quelli vecchi.

Una nuova legge sulla protezione civile punterà inoltre a migliorare l’addestramento delle forze di sicurezza. L’esercito offrirà corsi di addestramento militare e di sopravvivenza ai civili.

Anche la Germania – in modo più soft – comincia a reagire a scenari di crisi. La ministra dell’Istruzione Bettina Stark-Watzinger (Fdp) ha annunciato corsi nelle scuole per preparare la popolazione civile a situazioni di crisi e di guerre. “La società deve imparare a prepararsi collettivamente alle crisi – da una pandemia alle catastrofi naturali fino alla guerra”, ha sottolineato sabato.

“La protezione civile è enormemente importante, anche nelle scuole. Dobbiamo rafforzare la nostra capacità di resistenza”, ha spiegato Stark-Watzinger. In Paesi come il Regno Unito, ha aggiunto, “gli esercizi per affrontare le situazioni di crisi fanno parte del quotidiano nelle scuole. Possiamo imparare da loro”. Il presidente dell’Associazione degli insegnanti, Stefan Düll, sostiene l’iniziativa della ministra: “ha senso”. E ha aggiunto che Stark-Watzinger dovrebbe avviare il dialogo con i ministri dei land – l’istruzione è prerogativa quasi esclusiva delle regioni in Germania – perché “non bastano più le dichiarazioni d’intenti: bisogna introdurre le lezioni di politica sulla guerra in Ucraina e sui rischi europei, anzi globali”.

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