Cremona, rivolta in carcere e celle a fuoco per uno psicofarmaco: trasferiti 80 detenuti

Pubblicità
Pubblicità

La rivolta è scoppiata al segnale convenuto, poco dopo le 22, decine di detenuti hanno dato fuoco a lenzuola e suppellettili nelle loro celle, facendo scattare l’allarme in tutto il carcere di Cremona. L’istituto di pena è circondato dalle fore dell’ordine dopo la direzione ha disposto l’evacuazione completa di due piani del carcere e il trasferimento di circa 80 detenuti. A far scatenare la protesta sarebbe stato il cambio, programmato ma scattato ieri, di uno psicofarmaco utilizzato per il trattamento dei detenuti tossicodipendenti e soggetti con disturbi della psiche. Un farmaco che però era diventato merce di scambio nelle dinamiche dei rapporti tra detenuti.

“Verso le 22 di ieri sera, alcuni detenuti della Casa Circondariale – ha riferito Gennarino De Fazio, segretario del sindaco Uilpa – , sembra per protestare a causa della mancata somministrazione di uno psicofarmaco, hanno appiccato il fuoco alle celle. Le fiamme si sono propagate coinvolgendo due sezioni detentive su due piani del fabbricato, il secondo e il terzo, rendendo necessaria l’evacuazione di circa ottanta ristretti, che sono stati condotti ai passeggi”.

I vigili del fuoco e gli agenti della polizia penitenziaria hanno impiegato un paio d’ore per ristabilire condizioni di sicurezza. “Ripetutamente abbiamo segnalato le gravissime criticità del carcere cremonese – dice De Fazio – , che assomma a quelle comuni alla quasi totalità degli istituti penitenziari del Paese alcune difficoltà particolari, come quelle che derivano dal non avere assegnato un comandante della Polizia penitenziaria titolare da circa tre anni e da una gestione complessiva che si caratterizza per continui disordini”.

“Abbiamo spostato i detenuti nei cortili di passeggio, per evitare intossicazioni – racconta Sergio Gervasi, rappresentante Uilpa – al momento non abbiamo notizie di feriti tra i detenuti. Le fiamme sono state appiccate a  lenzuola, materassi e olio. A scatenare la protesta incendiaria è stata la decisione dell’autorità sanitaria di sospendere la somministrazione di quel farmaco a tossicodipendenti e soggetti con disturbi psichiatrici per sostituirlo con un altro. Era stato annunciato e si é realizzato”.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *