Da ‘Stranger Things’ a ‘House of the dragon’, come lo sciopero degli sceneggiatori ha cambiato il calendario delle serie tv

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Dal giorno in cui gli sceneggiatori di Hollywood sono entrati in sciopero, il 2 maggio scorso, è passata una settimana. Il sindacato che li rappresenta (il Writers Guild of America) ha annunciato che proseguiranno nella lotta finché non otterranno dei risultati e i picchetti proseguono fuori dalle sedi delle grandi major raccogliendo la solidarietà delle star da Drew Barrymore, che ha rinunciato a condurre gli MTV Awards, a Alex Borstein – la strepitosa agente Susie Meyerson della Fantastica signora Maisel – da Amanda Seyfried (premiata con l’Emmy per The dropout) a Cynthia Nixon, indimenticabile Miranda di Sex and the city.

Lo sciopero, il primo dal 2007 conseguenza del mancato accordo tra le major e i sindacati degli autori che denunciano che la produzione televisiva negli ultimi dieci anni è cresciuta enormemente con ottimi ricavi per le compagnie mentre i loro compensi rimanevano gli stessi, ha avuto come primo effetto lo stop di una serie di show quotidiani come lo storico Saturday Night LiveThe Late Show With Stephen Colbert, Jimmy Kimmel Live! che dal 6 maggio vanno in onda solo grazie alle repliche di vecchie puntate ma anche la serialità – con il suo calendario ritmato – verrà condizionata dallo sciopero che al momento non sembra finirà a breve. Tredici anni fa lo sciopero durò più di tre mesi con conseguenze su tutti i comparti della produzione. Vediamo serie per serie quali saranno gli effetti – ad oggi – della protesta.

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Stranger Things: slitta la quinta e ultima stagione

Il mondo del Sottosopra si avvia verso la fine della sua storia ma il gran finale è rinviato. I fratelli Duffer, i geniali autori gemelli, hanno annunciato che la produzione della quinta e ultima stagione non proseguirà finché non verrà trovato un accordo tra WGA e AMPTP (Alliance of Motion Picture and Television Producers). “La scrittura non si ferma quando iniziano le riprese – hanno scritto gli autori –  Sebbene siamo entusiasti di iniziare la produzione con il nostro fantastico cast e troupe, non è possibile durante questo sciopero. Speriamo che venga raggiunto presto un accordo equo in modo da poter tornare tutti al lavoro. Fino ad allora – più e più volte forza WGA”. Secondo calendario tutti gli attori avrebbero dovuto trovarsi sul set questa estate per iniziare le riprese e il capitolo finale sarebbe poi arrivato sulla piattaforma verosimilmente nel 2024.

George R.R. Martin

Lo spinoff di Game of Thrones e la seconda stagione di House of the dragon

Destini diversi per le creature dello scrittore George R.R. Martin che in un post sul suo blog ieri ha dato il suo totale sostegno alla protesta: “Non sono a Los Angeles, quindi non posso partecipare ai picchetti come ho fatto nel 1988, ma voglio dichiarare il mio pieno, completo e inequivocabile sostegno alla associazione”, ha scritto. “Quanto durerà lo sciopero? Non ne abbiamo idea. Forse i membri dell’AMPTP torneranno in sé domani e ci offriranno concessioni significative, e l’intera faccenda potrà essere conclusa la prossima settimana. Tuttavia, non ci scommetterei. Ne ho passate tante da quando ho iniziato a scrivere per la televisione e il cinema nel 1986. Lo sciopero del 1988, il primo di cui ho fatto parte, è durato 22 settimane, il più lungo nella storia di Hollywood. Lo sciopero del 2007-2008, l’ultimo, è durato 100 giorni. Questo potrebbe durare più a lungo. Le questioni sono più importanti e non ho mai visto i sindacati così uniti come lo sono oggi”. L’autore fantasy attualmente stava lavorando allo spinoff prequel del Trono di spade, The Hedge Knights un adattamento della prima delle tre novelle pubblicate, ovvero la storia di come Dunk & Egg si sono incontrati per la prima volta durante un torneo ad Ashford Meadow, mentre – ha spiegato sempre Martin – il lavoro di scrittura sulla seconda stagione di The House of the dragon è concluso, non necessita revisione per cui le riprese proseguono. Il set della seconda stagione è iniziato lo scorso 11 aprile e prosegue in Inghilterra e in Galles.

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Gli anelli del potere, sul set senza gli showrunner

Proseguono anche le riprese dell’altra grande saga fantasy, Gli anelli del potere, nuovo adattamento seriale del Signore degli anelli di Tolkien sul set per la sua seconda stagione dopo il successo della prima. Dalla produzione hanno fatto sapere mancano ancora 19 giorni alla fine delle riprese e per questo periodo, finché non terminerà lo sciopero, gli showrunner J.D. Payne e Patrick McKay, che sono autore e produttori esecutivi, non saranno al lavoro. Sul set nel Regno Unito rimangono i produttori esecutivi dello show (come Lindsey Weber), i registi (Charlotte Brändström, Sanaa Hamri e Louise Hooper).

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La sesta stagione di Cobra Kai

Anche la sesta stagione della serie Cobra Kai è in pausa. Lo ha annunciato il cocreatore dello show Jon Hurwitz che ha annunciato “penne giù” in solidarietà con le battaglie. “Odiamo scioperare ma se dobbiamo, scioperiamo duramente. Matite giù nella stanza degli scrittori di Cobra Kai. Nessun sceneggiatore sul set. Questi non sono momenti divertenti, ma purtroppo è necessario. Nel momento in cui ci sarà un accordo equo, torneremo a spaccare il culo. Nel frattempo forze e supporto al comitato dei negoziatori”. Con la sesta stagione si conclude la storia di Karate Kid e della nuova avventura che ha visto come protagonisti Ralph Macchio e William Zabka per un grande ritorno.

Abbott Elementary: anche Quinta Brunson al picchetto

La terza stagione di Abbott Elementary, la serie scolastica ambientata in una scuola elementare di Philadelphia che ha sbaragliato agli Emmy, è ferma, avrebbe dovuto partire proprio il 2 maggio giorno in cui è iniziato lo sciopero. La sua creatrice, l’attrice e autrice Quinta Brunson, ha partecipato ai picchetti e sostiene la protesta. Sui social ha scritto: “Io sono una scrittrice. Appartengo al Wga. Anche io sono in sciopero! Non ho alcun vero potere qui se non quello di unirmi al mio sindacato per chiedere un equo compenso per gli scrittori! Nessun film o serie che amate è scritto senza gli sceneggiatori”.

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