Dani Alves condannato a 4 anni e mezzo di carcere per violenza sessuale

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Dani Alves, ex stella brasiliana di Barcellona e Psg, è stato condannato a 4 anni e 6 mesi di carcere per violenza sessuale dalla sezione 12 del tribunale di Barcellona. Il processo si è concluso il 7 febbraio, dopo tre lunghe udienze, e 15 giorni dopo è arrivata la decisione dei giudici. “La vittima non era consenziente e ci sono prove che, al di là della testimonianza della denunciante, permettono di considerare provato lo stupro”, ha scritto il tribunale nella sua decisione.

Dani Alves in tribunale si difende dall’accusa di stupro: “Non sono un violento, non l’ho schiaffeggiata. Fu un rapporto consensuale”

In carcere da un anno

I fatti, a cui si riferisce la sentenza, sono avvenuti nel bagno della discoteca Sutton di Barcellona, la notte tra il 30 e il 31 dicembre 2022. Dani Alves, 40 anni, è entrato in prigione il 20 gennaio 2023, e si trova nel centro penitenziario Can Brians 2 da poco più di un anno. Il calciatore ha cambiato il suo racconto iniziale e ha sempre sostenuto che il rapporto fosse consensiente, mentre la ragazza che lo ha denunciato ha sempre mantenuto la sua dichiarazione.

Dani Alves in tribunale

Il risarcimento

Il tribunale di Barcellona ha disposto anche a 5 anni di libertà vigilata, dopo la fine della pena, e 9 anni e mezzo di obbligo di allontanamento ad almeno 1 km di distanza dal domicilio della vittima, oltre a 150.000 euro di risarcimento dei danni.

Rischiava 12 anni, farà ricorso

Il brasiliano rischiava una pena massima di dodici anni secondo l’articolo 179 del Codice Penale. La Procura ne aveva chiesti nove, la pubblica accusa il massimo, vale a dire dodici. La sentenza, comunque, non mette fine alla vicenda. Dopo la decisione del Tribunale, la difesa del calciatore brasiliano potrà ancora ricorrere alla Corte Superiore di Giustizia della Catalogna e, successivamente se il verdetto dovesse restare sfavorevole, alla Corte Suprema. La liberazione provvisoria, finora, è stata sistematicamente negata dal tribunale a causa dell’alto rischio di fuga del giocatore.

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