Desirée Mariottini uccisa a Roma, in Cassazione cadono alcune accuse: ci sarà un appello bis

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Ci sarà un processo d’appello bis sull’omicidio di Desirèe Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina morta nella notte tra il 18 e il 19 ottobre del 2018 in uno stabile abbandonato in via dei Lucani 22, nel quartiere romano di San Lorenzo. Lo ha deciso la prima sezione penale della Cassazione, dopo la camera di consiglio svolta questo pomeriggio, in cui ha esaminato i ricorsi presentati dalle difese dei 4 imputati contro la sentenza pronunciata dalla Corte d’assise d’appello di Roma nel novembre 2022.

Ci sarà un nuovo processo per Mamadou Gara (che in primo grado e in appello era stato condannato all’ergastolo), limitatamente all’accusa di omicidio. Appello bis anche per Brian Minthe in relazione all’accusa di cessione di stupefacenti, per il quale cade anche un’aggravante come per il coimputato Alinno Chima (i due erano stati condannati in appello a 27 anni e a 24 anni e mezzo di reclusione).

Infine, la Suprema Corte ha assolto dall’accusa di violenza sessuale Yousef Salia, che era stato condannato all’ergastolo nei giudizi di merito, confermando la sua responsabilità per gli altri capi di imputazione. Il pg di Cassazione Simone Perelli, nella sua requisitoria di questa mattina, aveva invece sollecitato la conferma delle condanne.

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