Dietrofront del governo sui risarcimenti per le vittime di Cutro: “Deciderà l’Avvocatura di Stato”. Bongiorno si tira fuori

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Dichiarazioni sibilline che lasciano intravedere un corto circuito politico-giudiziario e comunque una inversione di rotta del governo sulla vicenda dei possibili risarcimenti del governo per le vittime del naufragio di Cutro.

“Escludere qualsiasi responsabilità nel risarcimento”

“Sarà l’Avvocatura a decidere il da farsi”, le parole tranchant pronunciate ieri dal ministro degli Esteri Tajani a cui in serata hanno fatto seguito, senza altre spiegazioni, quelle di Giulia Bongiorno, presidente della commissione giustizia della Camera ma anche rappresentante legale della Consap, la concessionaria di Stato per le assicurazioni chiamata in causa al processo che si sta celebrando a Crotone. “Il mio incarico era estremamente circoscritto e si è già concluso”. Ma è concluso soprattutto perché i giudici di Crotone devono ancora pronunciarsi sulla richiesta avanzata dallo studio Bongiorno di escludere qualsiasi responsabilità nel risarcimento dei danni alle vittime?

La mossa di Bongiorno

Di certo, dopo il clamore suscitato dal rifiuto della Consap (a tutti gli effetti concessionaria di Stato) a risarcire i danni, qualcosa è successo tanto che il governo, per bocca del suo ministro degli Esteri, ha ricondotto la decisione sulla posizione da tenere nelle mani dell’Avvocatura dello Stato e contemporaneamente Bongiorno ha comunicato il suo passo indietro a prescindere dalla decisione dei giudici attesa per la prossima settimana. Possibile che il governo non fosse a conoscenza della mossa della Bongiorno per conto di Consap?

“Il caicco non può essere risarcito”

Ricapitoliamo i fatti: nel processo che si sta svolgendo a Crotone nei confronti dei presunti scafisti del caicco naufragato a Cutro sono stati i difensori delle vittime a chiedere e ottenere dai giudici che venisse chiamata in causa la responsabilità della Consap, la concessionaria partecipata al 100 per 100 dallo Stato a cui spetta il risarcimento delle vittime di incidenti stradali o marittimi causati da mezzi non assicurati. Ma Bongiorno si è opposta facendo leva su un cavillo giuridico e definendo il caicco non assimilabile ad una imbarcazione da diporto. Argomentazione giuridica ancora tutta da valutare da parte del tribunale ma che esprimeva comunque il rifiuto dello Staro di farsi carico di un eventuale risarcimento economico delle vittime. Da qui l’indignazione delle opposizioni, che hanno anche sottolineato l’inopportunità dell’assunzione anche di questo incarico da parte di Bongiorno, e dei legali delle vittime. Che ora, davanti alla marcia indietro del governo, invitano a prendere le conseguenti decisioni.

“Siamo di fronte a un ripensamento?”

Dice l’avvocato Francesco Verri: “Le parole del ministro Tajani e dell’avvocata Bongiorno sono un dietrofront? Sono la manifestazione di un saggio ripensamento? Lo Stato si è reso conto di aver agito in modo impietoso e sta correndo ai ripari? Se gli avvocati dicono che il loro lavoro è finito significa che non insisteranno nella loro tesi? Se il Ministro dice che la palla passa all’Avvocatura, vuol dire che ci stanno ragionando sopra? Bene. La Consap ritiri prima del 29 novembre la richiesta di estromissione presentata al Tribunale di Crotone e, in caso di condanna dei presunti scafisti, paghi i danni ai familiari delle vittime”.

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