Disarmo nucleare, la contraddizione del governo: si dichiara favorevole, ma diserta la conferenza Onu

Pubblicità
Pubblicità

L’Italia “è e resta a favore di un disarmo nucleare effettivo, verificabile, irreversibile”, le parole esatte della sottosegretaria agli Esteri Maria Tripodi (FdI); e però nonostante questo il governo ha deciso di disertare la seconda Conferenza degli Stati parti del Trattato di proibizione delle armi nucleari che inizia oggi al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite a New York.

A luglio la commissione Esteri della Camera aveva votato all’unanimità la risoluzione, avanzata dalla deputata pd Laura Boldrini, in cui si invitava l’esecutivo ad agire verso l’obiettivo di un mondo libero dalle armi nucleari, chiedendo di valutare una possibile partecipazione dell’Italia come Paese osservatore alla Conferenza in questione. Ma alla fine il governo ha detto no. La ragione? “Siamo di fronte al progressivo deterioramento dell’architettura internazionale su disarmo e non proliferazione. L’aggressione russa dell’Ucraina ha ulteriormente minato la fiducia tra i principali attori in ambito nucleare e accresciuto le tensioni”, la spiegazione data da Tripodi tre giorni fa ad una interrogazione sempre di Boldrini. Così, “visto il costante avanzamento del programma nucleare cinese, condotto in totale assenza di trasparenza, e delle tendenze proliferatorie in atto in Corea del Nord e Iran, a seguito di approfondite valutazioni e consultazioni con gli alleati, il governo ha deciso di non partecipare”.

La visione illustrata da Tripodi è insomma contraddittoria: il nostro Paese non vuole “attenuare il tradizionale impegno nei settori del disarmo, del controllo degli armamenti e della non proliferazione” e però non andrà a discuterne laddove si potrebbero fare passi avanti perché – appunto – nessuno sembra volersi disarmare. “Il governo, che ad ogni pie’ sospinto parla di Patria e di Nazione, non fa del bene all’Italia che, in questo modo diventa un paese poco ambizioso, che invece di agire con coraggio e in prima linea, si rinchiude su se stesso”, commenta la ex presidente della Camera.
Il Trattato sulla Proibizione delle armi nucleari proibisce agli Stati di sviluppare, testare, produrre, realizzare, trasferire, possedere, immagazzinare, usare o minacciare di usare gli armamenti nucleari, o anche permettere alle testate di stazionare sul proprio territorio. Inoltre impedisce loro di assistere, incoraggiare o indurre altri Paesi ad essere coinvolti in tali attività proibite.

Rete Italiana Pace Disarmo e Senzatomica (partner italiani della International Campaign to Abolish Nuclear Weapons) sono comunque volate negli Usa: “Lavoriamo insieme a governi, società civile internazionale, popolazioni colpite da uso e test di armi nucleari per fare ulteriori passi avanti verso la messa al bando di questi ordigni. In questa sede rappresentiamo la grande maggioranza delle italiane e degli italiani favorevole all’eliminazione del pericolo nucleare”, spiega il portavoce di Rpd Francesco Vignarca.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *