È morto a 105 anni Bruno Segre, partigiano e monumento dell’antifascismo

Pubblicità
Pubblicità

È morto a 105 anni Bruno Segre. Avvocato, partigiano, monumento dell’antifascismo. A darne notizia il figlio, Spartaco.

Era nato a Torino, dove aveva frequentato l’Università dal 1937 al 1940, allievo di Luigi Einaudi. Si laureò in legge con una tesi dedicata a Benjamin Constant, fondatore del liberalismo. A causa delle leggi razziali, in quanto figlio di un ebreo, non gli fu permesso esercitare la professione di avvocato.

Bruno Segre: “A 105 anni parlo ai ragazzi di libertà. Mai smettere di lottare”

Il 21 dicembre 1942 venne arrestato per disfattismo politico e trascorse oltre tre mesi in carcere, mentre suo padre venne internato in Abruzzo. Dal 1943 cominciò un’esistenza clandestina con la propria famiglia in un paesino del cuneese tra Busca, Caraglio e Dronero. Poi la lotta di Resistenza, fino alla liberazione dell’Italia e l’inizio della sua nuova vita, da giornalista, avvocato e soprattutto testimone del momento più buio della storia italiana.

Come avvocato difese il primo obiettore di coscienza italiano, mentre da giornalista fondo il mensile “L’incontro”, con una linea editoriale sempre contraria all’intolleranza religiosa e al razzismo. Amava dire che le sue “idee di pacifismo e di tutela dei diritti civili, in difesa dall’antisemitismo e dal razzismo, hanno trovato buon sostegno in questo giornale”.

A fine agosto 2023 la scomparsa di un suo omonimo indusse alcuni giornali a diffondere la falsa notizia della sua morte. Segre reagì con ironia: “Ho rischiato di morire almeno cinque volte ma questa è stata la più incredibile”.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *