Elena Cecchettin: “Mi aspetto tanta gente nelle piazze, serve una rivoluzione culturale”

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VIGONOVO (Venezia) – “Sono colpita dal fatto che la morte di mia sorella abbia scosso le coscienze di migliaia e migliaia di ragazze e ragazzi. Mi aspetto tante persone alle manifestazioni di Roma e di tutta Italia. Serve una rivoluzione culturale”.

Alla vigilia della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, confida queste parole all’europarlamentare Pd Alessandra Moretti, che ha scelto di far visita alla famiglia nella villetta di Vigonovo: “Delle persone straordinarie”, dice l’esponente dem. In vista delle piazze di oggi “ho suggerito a Elena che la sua voce, un suo messaggio sarebbe importante, perché è già diventata un punto di riferimento, ha lanciato un manifesto contro il patriarcato”. Chissà, magari questo messaggio potrebbe arrivare attraverso la pagina Instagram della studentessa, seguito oggi da 160 mila persone.

Moretti è rimasta nella villetta di Vigonovo per due ore con la famiglia di Giulia e l’avvocato Stefano Tigani. Gino, il padre della ragazza uccisa, che ieri ha ricevuto anche una telefonata dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri, attraverso l’europarlamentare manda questo messaggio: “Finito il momento dell’emozione, non bisogna spegnere i riflettori sulla battaglia contro la violenza sulle donne, va portata avanti con grande tenacia”.

“Il papà di Giulia è un gigante, Elena è fortissima. Ho conosciuto anche il fratello più piccolo e la nonna… – continua Moretti – mi hanno molto colpito. Mi batto da sempre contro la violenza sulle donne e per l’emancipazione femminile, quindi non potevo non andare, è stata un’occasione per ritrovarci nel dolore in questo momento difficile. Le parole di Elena sono un manifesto politico importante, ha usato con grande equilibrio argomentazioni forti che secondo me senza ipocrisie descrivono la realtà. In un Paese dove ogni tre giorni muore una donna, è ovvio che ci vuole una rivoluzione culturale ed educativa, perché l’emergenza è tra i più giovani. Sconvolge che questi episodi di violenza estrema coinvolgano ragazzi: da un punto di vista educativo abbiamo fallito. Serve l’educazione all’affettività, alla sessualità sana, e va introdotta come materia obbligatoria in tutte le scuole dalle elementari alle superiori. Ecco, Elena rappresenta una generazione di donne nuove, che può assumersi questa difesa del cambiamento, della rivoluzione e della ribellione verso una società patriarcale, misogina, che continua a uccidere. Ha un ruolo importante di mobilitazione, per smuovere la coscienza di tutti, maschi e femmine”.

Moretti ha parlato molto anche con Gino Cecchettin: “Si è caricato sulle spalle lui una grande responsabilità. Sta parlando tanto ai ragazzi: ognuno pensa di non essere violento, ma bisogna fare un controllo sociale verso gli amici, quando hanno atteggiamenti che non vanno bene, di possesso e di sopraffazione”.

Ieri il padre di Giulia è andato all’università di Padova, dove la figlia si sarebbe dovuta laureare e dove è avvenuta la posa di una panchina rossa. “Voi siete il futuro – ha detto rivolto agli studenti – e ognuno di voi sta cercando di capire cosa è mancato a tutti i livelli, dai docenti agli studenti, ai genitori, perché anche io mi faccio delle domande, e magari confrontandoci, cerchiamo di capire cosa si può fare, trovare un protocollo, un modo per poter sradicare la violenza, in particolare la violenza sulle donne”.

E poi: “Non potevo esimermi dall’essere qui dove Giulia ha passato gli ultimi anni di studio. Oggi siamo qui per Giulia e dobbiamo ricordare che da questo tragico evento deve nascere qualcosa. Vanno bene i messaggi che state dando, vanno bene il silenzio, il rumore, ma quelli poi finiranno. Quindi io voglio che tutti i giorni ognuno di noi guardi nella propria vita cosa fare per migliorarla, non nei propri confronti ma nei confronti della persona amata, delle persone vicine, degli amici e soprattutto delle donne. Io muoverò perché qualcosa positivo nasca. Giulia non me la ridà nessuno, ma dalla morte di Giulia voglio far nascere tante belle iniziative”.

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