Europee, da Vannacci a Santoro, da Rizzo a Di Battista: ecco su chi puntano gli estremisti della destra italiana

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ROMA – Anche l’estrema destra italiana sogna l’Europa. E guarda al voto di giugno. Ma in assenza di un partito in grado di garantire lo sbarco a Bruxelles, ecco che le simpatie di personaggi come Roberto Fiore o Giuliano Castellino, tenute insieme giusto dal filo putinismo e dall’anti atlantismo, puntano su personaggi in qualche caso non sospettabili di prossimità con quegli ambienti.

Da Michele Santoro al generale Roberto Vannacci, dalla coppia Rizzo-Alemanno all’ex pentastellato Alessandro Di Battista. Eccoli i candidati sponsorizzati – a loro insaputa, è il caso di dire – dalla variopinta galassia destroide, priva di punti di riferimento. Sono gli orfani di un’Afd all’italiana, insomma. E si stanno preparando comunque alla campagna elettorale capeggiati appunto dal condannato in primo grado per l’assalto alla Cgil, Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, e dal suo ex sodale Giuliano Castellino, condannato pure lui. Tutti uniti nel nome di Putin e contro le politiche “atlantiste e filosioniste” del governo.

Forza Nuova in primo luogo punta sul fondatore, Fiore, difensore delle radici del “fascismo rivoluzionario”, e condannato in primo grado a 8 anni e sei mesi per devastazione e istigazione a delinquere. Una sentenza che non fermerà la sua tournée, già programmata: “Un primo grado molto duro che – dice a Repubblica -, in realtà spinge con una forza proporzionalmente contraria la mia candidatura”. Ecco allora che Fiore si riconosce in Vannacci: “Sarei pronto a correre dietro di lui, anche se prima dovrebbe parlare come papa Francesco e rinnegare la guerra”, tiene a precisare.

Castellino di recente ha aderito ad “Ancora Italia!”, partito che ha come presidente onorario il filosofo Diego Fusaro e come consigliere Maurizio Romani, espulso del Movimento 5 stelle nel 2014. Sul sito ufficiale viene spiegato come la loro compagine difende lo “stato nazionale patriottico come fortilizio contro la privatizzazione liberista” e definisce la Russia “favorevole ai nostri interessi nazionali e al sogno di indipendenza e riscatto italiano ed europeo”. Non si presenteranno neanche loro ai nastri di partenza. Arduo superare l’ostacolo delle firme. Figurarsi lo sbarramento del 4%. Ma non per questo i promotori rinunciano a dire la loro. I possibili riferimenti sono diversi, e quasi nessuno di destra: “Santoro, Rizzo e Di Battista sono soggetti politici che hanno le nostre stesse idee sulla guerra, siamo più vicini a loro che a Giorgia Meloni – dice Castellino -. A noi interessano i progetti seri su pace, sovranità e lavoro. A titolo personale se si candidasse Di Battista, lo voterei. Mi sento affine a lui, non avrei nessun problema a sostenerlo anche in liste che non sono le nostre”.

Nessuno di loro ha voluto avere a che fare invece con Cateno De Luca, i leader della manifestazione no green pass non potrebbero mai sentirsi a loro agio con lo sceriffo messinese del lockdown. L’unico nome più istituzionale che potrebbe ispirare loro fiducia, raccontano, è Gianni Alemanno, l’ex sindaco di Roma scissionista di Fratelli d’Italia: “Posizioni condivisibili”, dicono Fiore e Castellino.

Ormai leader di “Indipendenza!”, Alemanno si prodiga per il simbolo di Rizzo, Democrazia sovrana e popolare, senza la certezza di farcela e col dubbio di dover ricorrere alla Corte europea di giustizia. L’hanno definita “la strana coppia contro il sistema”: vengono rispettivamente dall’Msi e dal Pci. L’8 maggio Alemanno presenterà il manifesto “Europa contro la guerra” con lo storico cattolico di destra Franco Cardini. Sul blog dell’intellettuale campeggiano ancora gli auguri di Pasqua in russo.

Anche Alemanno ha disperato di vedere le sue istanze accolte dal centrodestra, anche se qualche contatto c’è stato, con un partito specifico: “La Lega”, racconta lui. Ma il fronte “rossobruno” ormai è un’altra storia. Le forze antisistema sono pronte alle carte bollate: “La normativa sulle presentazioni delle liste – dice Fiore – è stata cambiata con specifica volontà di colpire noi, ma faremo ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo”.

Non la spunteranno. Ma queste frange sempre più estreme della destra che non si riconosce in quella di governo farà di tutto per farsi sentire.

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