F1, Perez vince a Jeddah davanti a Verstappen e Russell. Alonso penalizzato. Ferrari indietro e in difficoltà

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Red Bull e ancora Red Bull. E poi Geroge Russell, che soffia dopo la gara il podio numero cento della carriera in Formula 1 di Fernando Alonso. Il pilota spagnolo dell’Aston Martin viene penalizzato di dieci secondi per come ha scontato i cinque secondi di penalità per l’errato posizionamento in griglia di partenza. Male, decisamente male la Ferrari, che mai avrebbe pensato a un inizio stagione così brutto. In Arabia Saudita come in Bahrain, tanto per spiegare a tutti quali siano le gerarchie della Formula Uno 2023. Sergio Perez approfitta del 15simo posto in qualifica di Max Verstappen per conquistare a Jeddah la quinta vittoria della sua carriera.

Verstappen, tensione col muretto Red Bull

Ora il messicano in classifica piloti ha un solo punto meno di Verstappen, che finisce dietro di lui sul circuito di Jeddah. L’olandese recupera facile, sorpasso dopo sorpasso, fino al 37simo dei 50 giri totali, quando è già secondo. Poi il team radio della paura del campione del mondo: “Sento lo stesso rumore delle qualifiche”, quando l’olandese è stato costretto a fermarsi in Q2 per un problema a un semiasse. Il muretto Red Bull gli chiede di mollare il colpo e di non inseguire più il successo, lui non risponde per ben quattro volte (magari ha staccato l’auricolare, per non sentire), non rispetta l’ordine e tira al massimo. Così come Perez, che quel punto, a sua volta, non ascolta il suo ingegnere di pista e va come se non ci fosse domani. Siamo alle (velocissime) comiche via radio, con Verstappen che chiede quale sia il giro più veloce, per conquistare il punto aggiuntivo, e al muretto rispondono: “Non ci interessa” e tacciono, senza dare l’informazione al campione del mondo. Che, col suo solito modo di fare, all’ultima tornata spara un tempo da qualifica, conquista quel punticino e quindi la leadership del Mondiale. 

Alonso penalizzato: perde il podio numero 100 in carriera

Alonso è, anzi sarebbe là dietro: sbaglia in partenza, mettendosi un po’ troppo a sinistra nella sua casella in griglia, parte da campione, sorpassando Perez e poi, dopo il controsorpasso, approfitta della safety car per scontare i 5 secondi di penalità. Furbata della Aston Martin che, al momento del ritiro di Lance Stroll, gli chiede: “Stop on track”, ossia “Fermati in pista”, così da permettere allo spagnolo di andare al box e di non pagare di fatto nulla di quei 5 secondi. Ma il regolamento dice che questo non si può fare. Ecco perché allo spagnolo vengono inflitti a fine gara altri dieci secondi di penalità, che lo fanno scalare al quarto posto, dietro a Russell, il giovane britannico che ha difeso la sua posizione anche dai team order della scuderia in favore di Lewis Hamilton, alla fine quinto. Russell feroce in pista quanto corretto ai microfoni: “Questo non è il mio podio, è il podio di Fernando. Ha subìto una punizione secondo me eccessiva”.

Leclerc e Sainz in difficoltà

Male, molto male le Ferrari, ad ora quarta forza del Mondiale, dopo Red Bull, Aston Martin e, appunto, Mercedes: sesto Carlos Sainz, settimo Charles Leclerc, che al 34simo giro perde la pazienza e chiede di poter passare. Ma Sainz mantiene sempre ben più di un secondo di vantaggio e ha gioco facile nel ripondere al box: “Fatelo arrivare in zona Drs e io farò il mio”. Mai successo. “C’è tanto lavoro da fare – dice Leclerc, con aria sconsolata – perché il nostro obiettivo è sempre lo stesso: vincere. Dopo il Bahrain avevamo capito di essere in difficoltà. Tra quattordici giorni c’è l’Australia, poi abbiamo tre settimane di pausa e lì dobbiamo fare qualcosa. Certo, la Red Bull è più veloce sia nei rettilinei che nelle curve, quindi se il paragone è quello è davvero durissima”.

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