Femminicidio Alice Neri, l’imputato Gaaloul grida: “Non c’entro niente”

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BOLOGNA “Non c’entro niente con l’omicidio di Alice Neri, non sono colpevole”. Lo ha gridato questa mattina, 21 febbraio, Mohamed Gaaloul, il tunisino accusato di aver ammazzato la 32enne di Ravarino trovata carbonizzata nel bagagliaio della sua auto il 18 novembre 2022 a Fossa di Concordia. Nel giorno della seconda udienza sul caso che ha sconvolto il Modenese, con queste parole urlate davanti ai giudici il principale indiziato ribadisce con forza la sua innocenza.

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Gaaloul è accusato non solo di omicidio volontario, ma anche di distruzione di cadavere per le condizioni in cui è stato ritrovato il corpo della ragazza, dato alle fiamme. Galoul, che non ha mai negato di aver passato parte della serata con la vittima sostiene però di averla salutata intorno alle cinque e un quarto di mattina, prima del delitto.

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Per l’accusa, è probabile che l’uomo abbia ucciso Alice Neri per il rifiuto della donna di una sua avance sessuale. Nella scorsa udienza si erano costituite parti civili le associazioni contro la violenza di genere Casa delle Donne e Udi. Non è da escludersi che oggi l’imputato scelga di parlare in aula e di ribadire la sua verità dei fatti. Nel frattempo sono state stralciate dalla lista dei testimoni le due persone che avevano in custodia l’auto di Alice Neri in un deposito di Mirandola: attualmente risultano infatti entrambe indagate perché la vettura presenta danneggiamenti e “manomissioni”, con due cerchioni che sembrano essere stati sostituiti.

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