“Freddo, senza vita e deprimente”: il sistema solare suona come i Radiohead

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Che suono fanno i pianeti? E gli asteroidi? Lo stesso dei Radiohead anzi, per essere più precisi, suonano True love waits. In attesa di nuova musica, e magari di un tour, della band di Thom Yorke e compagni, una ricerca ci comunica che il brano presente nel loro repertorio già a metà degli anni Novanta, e pubblicato per la prima volta nel loro ultimo album del 2016 A moon shaped pool è “udibile” nel silenzio cosmico.

Thom Yorke

Pitagora e il suono dei pianeti

Duemila e cinquecento anni fa (giorno più, giorno meno) il filosofo Pitagora, in quel di Crotone, sosteneva che il Sole, la Luna e i pianeti del sistema solare, per effetto dei loro movimenti di rotazione e rivoluzione, produrrebbero un suono continuo, impercettibile dall’orecchio umano, formando tutti insieme un’armonia. Una teoria ora tradotta in pratica grazie ai computer.

Il sistema solare ama i Radiohead

Matt Russo, astrofisico e musicista del Seneca College di Toronto ha convertito i dati della Nasa in composizioni musicali. “Il nostro sistema solare è freddo, per lo più senza vita e un po’ deprimente. Quindi non sorprendentemente, adora i Radiohead“, ha detto lo scienziato commentando la sua ricerca del 2018, che le imprevedibili maree dei social ha riportato a galla in queste ore.

Una band in rotazione  

Russo, nel corso degli ultimi anni, ha condotto diverse ricerche: i dati orbitali raccolti da un apposito software, creavano una nota ogni qual volta un pianeta o un asteroide passasse in un determinato punto dello Spazio. Così, i movimenti sono stati interpretati come note e ritmo.

Un accordo di Do maj7

“Se i pianeti orbitassero 8 milioni di volte più velocemente – ha spiegato – produrrebbero dei toni udibili dall’orecchio umano. Per iniziare, abbiamo suonato le note di Mercurio, Venere, Terra e Marte sui corrispondenti tasti del pianoforte e abbiamo notato che formavano un accordo di Do maj7, suonato con lo stesso ritmo del brano True love waits dei Radiohead”. E la linea di basso della melodia, a completare l’arrangiamento, è fornita dalla cintura di asteroidi situata fra Marte e Giove.

Il brano più triste

Lo staff del progetto ha realizzato un sito web per spiegare nel dettaglio la loro curiosa scoperta, con tanto di video musicale per farci sentire come suona “romanticamente” il nostro sistema solare. Ed ecco True love waits, brano che un’altra ricerca ha definito come la più triste del gruppo britannico (che, forse, in quanto a tristezza ha poco da invidiare a Creep), qui di seguito rielaborata in studio con il musicista Thom Gill, che ha interpretato Thom Yorke cantando alcune parole della canzone.

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“Stessa armonia, stesse note”

Dopo aver inserito nel programma i dati di Mercurio, Venere, la Terra e Marte, l’astrofisico si è accorto della somiglianza con il brano dei Radiohead: “Quando l’ho ascoltato, era nella tonalità giusta e molto vicino al tempo di True love waits che mi è subito venuta in mente. Era quasi identica all’introduzione della canzone, stessa armonia esatta, stesse note”. Ed ecco il brano originale.

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